2022
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Auditorium
di Chiuppano (VI) - Sabato 3 dicembre 2022
PASSO DI DONNA
Presentazione della scultura contro la violenza sulle
donne con l'opera dello scultore veneziano Giorgio Bortoli e Gran
Galà dell'Operetta con i "Casanova Venice Ensemble"
Auditorium
of Chiuppano (VI) - Saturday 3 December 2022
WOMAN'S STEP
Presentation of the sculpture against violence against women with
the work of the Venetian sculptor Giorgio Bortoli and Gran Galà
dell'Operetta with the "Casanova Venice Ensemble"
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locandina dell'evento
event poster
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locandina
del progetto a cura dello
scultore Giorgio Bortoli e del
Politecnico Calzaturiero, copertina
poster of the project by the
sculptor Giorgio Bortoli and del
Polytecnico Calzaturiero, cover
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locandina
del progetto a cura dello
scultore Giorgio Bortoli e del
Politacnico Calzaturiero, pag. interna
poster of the project by the
sculptor Giorgio Bortoli and del
Polytacnico Calzaturiero, pag. internal
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2022
Il
progetto dello scultore Giorgio Bortoli della scultura "Passo
di Donna", alta m 2 e realizzata in compensato marino e rete
metallica (Reti Brenta Impianti s.r.l)
The project by the sculptor Giorgio Bortoli
of the sculpture "Passo di Donna", 2 m high and made
of marine plywood and metal mesh (Reti Brenta Impianti s.r.l)
La
scultura "Passo di Donna",
in fase di ultimazione
The sculpture "Passo di Donna",
nearing completion
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Hotel
Ausonia Hungaria al Lido di Venezia
10
luglio 2022 - inaugurazione della grande scultura intitolata "Passo
di Donna"
realizzata dallo scultore Giorgio Bortoli
10 July 2022 - inauguration of
the large sculpture entitled "Passo di Donna"
created by the sculptor Giorgio Bortoli
BREVI
NOTE SUL PROGETTO PASSO DI DONNA
Il progetto Passo di Donna nasce dall'opera realizzata
nella primavera 2022 dallo scultore Giorgio Bortoli con la collaborazione
degli studenti del Politecnico Calzaturiero e della loro insegnante
Linda Lipari.
Il progetto è stato presentato il 7 settembre nell'ambito
della mostra del Cinema di Venezia ed è destinato a un percorso
itinerante finalizzato a fornire un contributo di riflessione sulla
poliedrica complessità del mondo femminile.
L'opera di Giorgio Bortoli prende la forma di una decolletè
rossa dell'altezza di due metri realizzata in compensato marino
e riprodotta in tre sezioni differenti.
La decolletè evoca la femminilità, la sensualità,
il potere di seduzione della donna.
Frammenti di vetro di Murano si diramano sulla decolletè
trasmettendo messaggi di luce ed evocando emozioni di allegra vitalità.
Ma l'opera è anche uno sguardo verso la dimensione altra
della donna: verso la dimensione oscura, misteriosa, enigmatica,
e talvolta inquietante del mondo femminile.
Tutto ciò è ben evocato dalla figura racchiusa nel
retro di una delle tre sezioni; la figura incarna una donna giovane,
bella, con il volto ripreso di profilo e con gli occhi chiusi.
E' una figura che evoca il mondo interiore e talvolta impenetrabile
della donna.
Il colore scuro in cui è racchiusa la figura suggerisce altresì
una riflessione più ampia sulle tante situazioni d'ombra
che coinvolgono o possono coinvolgere la donna; situazioni (relazionali,
politiche, sociali) in cui la donna si trova in condizioni di vulnerabilità
o di discriminazione.
Ma nell'ombra predomina il rosso, predomina la dimensione solare,
positiva, vitale della donna.
E vi è poi una mano in rete metallica (realizzata con la
collaborazione di Reti Brenta Impianti S.r.l.) che sorregge
e avvolge la decolletè.
Quella mano è metafora di un gesto d'amore proiettato a cogliere
e ad accogliere la donna, ad accogliere la pluralità e la
poliedrica complessità del mondo femminile.
L'artista comunica un messaggio positivo ed estremamente importante
soprattutto oggi in cui le cronache ci parlano di tante vicende
tragiche che coinvolgono le donne e il corpo delle donne.
Roberta
Marchiori - Coordinatrice del progetto
BRIEF
NOTES ON THE "PASSO DI DONNA" PROJECT
The "Passo di Donna" project was born from the work created
in spring 2022 by the sculptor Giorgio Bortoli with the collaboration
of the students of the Calzaturiero Polytechnic and their teacher
Linda Lipari.
The project was presented on 7 September as part of the Venice Cinema
exhibition and is intended for an itinerant itinerary aimed at providing
a contribution to reflection on the multifaceted complexity of the
female world.
Giorgio Bortoli's work takes the form of a two-metre-high red cleavage
made of marine plywood and reproduced in three different "sections".
The décolleté evokes femininity, sensuality, the power
of seduction of women.
Fragments of Murano glass branch out on the décolleté,
transmitting messages of light and evoking emotions of cheerful
vitality.
But the work is also a look at the "other" dimension of
women: towards the dark, mysterious, enigmatic and sometimes disturbing
dimension of the female world.
All of this is well evoked by the figure enclosed in the back of
one of the three sections; the figure embodies a young, beautiful
woman, with her face taken in profile and with her eyes closed.
She is a figure that evokes the inner and sometimes impenetrable
world of women.
The dark color in which the figure is enclosed also suggests a broader
reflection on the many shadowy situations that involve or may involve
the woman; situations (relational, political, social) in which the
woman finds herself in conditions of vulnerability or discrimination.
But in the shadows red predominates, the sunny, positive, vital
dimension of the woman predominates.
And then there is a metal mesh hand (made in collaboration with
"Reti Brenta Impianti S.r.l.") that supports and wraps
around the décolleté.
That hand is a metaphor for a gesture of love projected to grasp
and welcome the woman, to welcome the plurality and multifaceted
complexity of the female world.
The artist communicates a positive and extremely important message
especially today in which the chronicles tell us of so many tragic
events involving women and women's bodies.
Roberta Marchiori - Project coordinator
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Il
Gazzettino di Venezia del 10 luglio 2022
The
Venice Gazzettino of 10 July 2022
La
scultura "Passo di Donna",inaugurata presso il giardino
dell'Hotel Hungaria
The sculpture "Passo di Donna",
inaugurated in the garden of the Hotel Hungaria
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2021
Il
Gazzettino
martedì 17 agosto 2021
The Gazzettino
Tuesday 17th August 2021
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Ferragosto
al Lido: la ripartenza tra fuochi d'artificio e anguria
Sulla terrazza dell'Excelsior cena
di gala dopo il premio all'olimpionico Yuri Checchi
L'appuntamento ha reso omaggio ai 1600 anni
di Venezia, con lo spettacolo pirotecnico finale
Mid-August at
the Lido: the restart between fireworks and watermelon
On the terrace of the Excelsior gala dinner after the award to the
Olympian Yuri Checchi
The event paid tribute to the 1600 years of Venice, with the final
fireworks display
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La scultura realizzata dal Maestro Giorgio Bortolie
data in premio a Yuri Checchi
The sculpture created by Maestro Giorgio
Bortolie awarded as a prize to Yuri Checchi
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2021
Locandina
dell'evento
Event poster
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Presentazione
dell'Evento
Presentation of the Event
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DA
VENEZIA A NEW YORK PASSANDO PER UNA TORRE DI LUCE
FROM VENICE TO NEW YORK PASSING
THROUGH A TOWER OF LIGHT
14
luglio 1902, alle ore 9:52 crolla il Campanile di San Marco.
Mercoledì 14 liglio 2021, alle ore 21:00, in occasione
di questo annivcersario, Veneziani e non solo, sono invitati a
partecipare, in Piazza San Marco, Loggetta del Sansovinio antistante
il Campanile, ad un evento, non solo per ricordare, ma per celebrare
la rinascita della Città dopo la pandemia, che vedrà
coinvolte Venezia, New York ed Aviano.
July
14, 1902, at 9:52 am the bell tower of San Marco collapses. On
Wednesday 14 July 2021, at 21:00, on the occasion of this anniversary,
Venetians and others are invited to participate, in Piazza San
Marco, Loggetta del Sansovinio in front of the Campanile, in an
event, not only to remember, but to celebrate the rebirth of the
city after the pandemic, which will involve Venice, New York and
Aviano.
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Link
- video dell'evento
Link - video of the event
ENTER
Cliccare
con il tasto destro del mouse e selezionare: apri link in un altra
scheda
Right-click and select: open link in another
tab
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Foto
di Gianfranco Tagliapietra
Photo by Gianfranco Tagliapietra
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In
primo piano la nuova scultura del Maestro Bortoli che simboleggia
il momento del crollo del Campanile di San Marco nel 1902, con all'interno
i mattoni originali del vecchio campanile.
In the foreground, the new sculpture by Maestro
Bortoli which symbolizes the moment of the collapse of the Campanile
di San Marco in 1902, with the original bricks of the old bell tower
inside
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Partricolare
del video con il passaggio della Torre di Luce in Canl Grande a
Venezia
Particular of the video with the passage of
the Tower of Light in Canl Grande in Venice
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Riconoscimenti
/ Acknowledgments:
1)
Un grazie particolare al
Dottor Carlo Alberto Tesserin,
primo procuratore di San Marco che senza alcuna perplessità
ha acconsentito con entusiasmo ad ospitarci, e grazie ancora per
tutto ciò che sempre fa per la nostra meravigliosa, unica
Basilica. A
special thanks to Doctor Carlo Alberto Tesserin, first procurator
of San Marco who without any doubts enthusiastically agreed to host
us, and thanks again for everything he always does for our wonderful,
unique Basilica.
2) Commendatore
Luigino Rossi. Grazie al grande
mecenate per tutto quello che ha fatto per artecipare a tutti i
comitati per la salvaguardia di Venezia, per aver risollevato l'Accademia
delle belle arti in un momento storico. Thanks
to the great patron for everything he did to participate in all
the committees for the safeguarding of Venice, for having revived
the Academy of Fine Arts in a historic moment.
3)
un grazie al Dottor
Sandrino Aquilani che purtroppo
non ha potuto partecipare per motivi di famiglia, il cui nome non
è così noto a tutti ma che ha regalato il materiale
ligneo per la ricostruzione del gran teatro la fenice dopo f incendio
del 1996. Grazie ancora per aver collaborato a ifarci il nostro
salotto musicale. Il nostro grazie gli verrà recapitato.
Thanks to Dr. Sandrino Aquilani who unfortunately
was unable to participate for family reasons, whose name is not
so well known to everyone but who gave the wooden material for the
reconstruction of the great theater the phoenix after the fire of
1996. Thanks again for having collaborated in making us our musical
salon. Our thanks will be sent to him.
4) Karine
Trotelle, grazie bellissima Signora
bretone che hai scelto con il cuore la nostra città per vivere
e lavorare come giornalista ed editrice. Che ami Venezia traspare
dalle pagine della tua rivista, dove la presenti nella sua anima.
Thank you beautiful Breton lady who chose our city with your
heart to live and work as a journalist and editor. That you love
Venice shines through the pages of your magazine, where you present
it in her soul.
5) Confartigianato,
la mamma dei nostri artigiani, penalizzati dall'acqua alta del 2019
e dal Covid. Hanno comunque trovato la forza per rialzarsi, nonostante
tutto. Non possiamo salutarli tutti e ringraziarli per la volontà
di esser presenti nella quotidianità della città.
Lo facciamo invece consegnando un ricordo di questa serata, a Confartigianato
nella persona di Gianni De Checchi.
The mother of our artisans, penalized by
the high water of 2019 and by Covid. However, they found the strength
to get up, despite everything. We cannot greet them all and thank
them for their willingness to be present in the daily life of the
city. We do it instead by delivering a souvenir of this evening
to Confartigianato in the person of Gianni De Checchi.
6) Giovanni
Salmistrari presidente Ance che
questo anno celebra i 75 anri dalla fondazione. Grazie per aver
risanato il nostro Ponte dell'Accademia e per restaurare sempre
con passione e competerua i nostri palazzi. President
Ance that this year celebrates the 75 years since the foundation.
Thank you for having restored our Ponte dell'Accademia and for always
restoring our buildings with passion and competition.
7) Emanuele Mengotti,
giovane regista e documentarista veneziano, autore di West Babilonia
e che presto presenterà la sua seconda opera, Red Sky at
night, nel circuito festivaliero. Girerà un film ambientato
nella sua città. Un grazie quindi ad Emanuele per esser presente
da veneziano, con il suo lavoro, oltre oceano rinsaldando quel ponte
culturale di cui Venezia va fiera. Young
Venetian director and documentary maker, author of West Babilonia
and who will soon present his second work, Red Sky at night, on
the festival circuit. He will make a film set in his city of him.
Thanks therefore to Emanuele for being present as a Venetian, with
his work, overseas, strengthening that cultural bridge of which
Venice is proud.
8) Giovanni
Alliata di Montereale, si dedica
con amore oltre che in attività di famiglia anche in quelle
no profit, di volontariato. Promuove moltissime attività
collegate a San Giorgio, a Palazzo Cini, creando anche borse di
studio. Un grazie di cuore perchè questa serata ha visto
la luce anche con il suo prezioso apporto. She
dedicates herself with love not only to family activities but also
to non-profit and voluntary activities. He promotes many activities
related to San Giorgio, at Palazzo Cini, also creating scholarships.
A heartfelt thanks because this evening saw the light also with
the precious contribution of him.
9) Giuseppe
Vianello,
un grazie al
presidente dell'associazione Cavalieri di San Marco, per il suo
costante impegno per Venezia e per le sue tradizioni storiche e
soprattutto per aver tenuta viva la storica remiera di San Francesco
della Vigna. Thanks
to the president of the Cavalieri di San Marco association, for
his constant commitment to Venice and its historical traditions
and above all for keeping alive the historic rowing of San Francesco
della Vigna.
10) Chi
dice che i giovani daVeneziase ne vanno perché non trovano
i loro spazi, si sbaglia. Un meraviglioso esempio è rappresentato
da Venice Calls Sebastiano
Cognolato e Carlo
Rigo, gli angeli dell' acqua alta,
che hanno attivato attraverso le piattaforrne social 3000 volontari
per soccorrere la loro città e che si adoperano costantemente
per renderla più vivibile e salvaguardarne l'ecosistema.
Grazie, ragazzi di credere nel vostro futuro qui e nella nostra
Venezia. Anyone
who says that young people from Venice leave because they can't
find their space is wrong. A wonderful example is represented by
Venice Calls Sebastiano Cognolato and Carlo Rigo, the angels of
high water, who have activated 3000 volunteers through the social
platforms to help their city and who constantly strive to make it
more livable and safeguard its ecosystem. Thank you guys for believing
in your future here and in our Venice.
11) Dottor Piero
Rosa Salva, grazie per la sua sportiva
venezianità, per far correre da moltissimi anni Venezia in
tutto il mondo. Thank you for its sporty
Venetian character, for making Venice run all over the world for
many years.
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Collegamento
in tempo reale.
Schermo di sinistra: sindaco di Aviano
dott. Ilario De Marco Zompit. Schermo di destra:
a sinistra il Commendatore Joe Sciame, presidente museo, a destra
Carl Ciaccio direttore del Meucci Garibaldi Museum di New York.
Foto di Gianfranco Tagliapietra
Real-time connection.
Left screen: mayor of Aviano dott. Ilario De Marco Zompit. Right
screen: on the left Commendatore Joe Sciame, museum president, on
the right Carl Ciaccio director of the Meucci Garibaldi Museum in
New York.
Photo by Gianfranco Tagliapietra
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Spiegazione
del progetto per l'installazione della Torre di Luce a New York
Explanation of the project for the installation
of the Tower of Light in New York
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2021
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GRAN
PREMIO INTERNAZIONALE DI VENEZIA
Ordine
del Leone d'Oro
Riconoscimento speciale per meriti professionali a Giorgio Bortoli
Presso il Palazzo della Regione del Veneto - Venerdì
2 luglio 2021
INTERNATIONAL
GRAND PRIX OF VENICE
Order of the Golden Lion
Special recognition for professional merits to Giorgio Bortoli
At the Palazzo of the Veneto Region - Friday 2nd July 2021
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2020
La
nuova coroncina in argento realizzata dal Maestro Bortoli
The new silver crown made by
Maestro
Bortoli
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Particolare
della coroncina in argento
Detail
of the silver crown
Particolare
della coroncina in argento
Detail
of the silver crown
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Il
Gazzettino di
Venezia - 25 novenbre 2020
Una
statua di Bortoli ex voto contro il virus
ARTE
- VENEZIA
Una coroncina d'argento con stelle a otto punte posata sulla testa
della Madonna nella Chiesa degli Scalzi.
Un voto contro il Covid, nel giorno della Festa della Salute,
una colletta raccolta dai fedeli insieme ai frati Carmelitani,
che hanno affidato la creazione dell'opera allo scultore veneziano
Giorgio
Bortoli.
La cerimonia è stata celebrata dal Priore del convento.
L'artista ha lavorato con Guerrino Simionato, orafo argentiere
della Riviera del Brenta, per realizzare una corona con dodici
stelle, ciascuna delle quali a otto punte, frutto di una ricerca
storica sui materiali resistenti all'ossidazione dell'argento
nel tempo.
Giorgio Bortoli è nato aVenezia nel 1958, dove tutt'ora
vive e lavora. Un percorso artistico costellato di commissioni,
che lo hanno impegnato anche all'estero.
La sua famosa macroscultura a forma di campanile "Venezia
- New York" (2000) sarà presto esposta al "Garibaldi-Meucci
Museum" di NewYork. "Mi sono ispirato - dice Bortoli
- alla mia prima Madonna scolpita. al Lido di Venezia, inaugurata
nel 1987
da Mons. Fusaro. L'opera è un simbolo di speranza e luce
in questo periodo di pandemia".
FilomenaSpolaor
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Il
Gazzettino
of Venice - 25th November 2020
A statue of
Bortoli ex voto against the virus
ART
- VENICE
A silver chaplet with eight-pointed stars placed on the head of
the Madonna in the Church of the Scalzi.
A vote against Covid, on the day of the Festa della Salute, a
collection collected by the faithful together with the Carmelite
friars, who entrusted the creation of the work to the Venetian
sculptor Giorgio Bortoli.
The ceremony was celebrated by the prior of the convent.
The artist worked with Guerrino Simionato, goldsmith and silversmith
of the Riviera del Brenta, to create a crown with twelve stars,
each with eight points, the result of historical research on materials
resistant to oxidation of silver over time.
Giorgio Bortoli was born in Venice in 1958, where he still lives
and works. An artistic path studded with commissions, which also
engaged him abroad.
His famous bell-shaped macrosculpture "Venice - New York"
(2000) will soon be exhibited at the "Garibaldi-Meucci Museum
"in New York." I was inspired - says Bortoli - by my
first carved Madonna. at the Lido of Venice, inaugurated in 1987
by Mons. Fusaro. The work is a symbol of hope and light in this
pandemic period ".
FilomenaSpolaor
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2020
L'attore
Franco Nero
(al centro )mentre
riceve in premio la scultura realizzata dal Maestro Giorgio Bortoli
The actor Franco Nero (in the center) while
receiving as a prize the sculpture created by Maestro Giorgio
Bortoli
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Premio
alla carriera all'attore Franco Nero
nel Castello del Sindaco di Vetralla Viterbo -
Dott. Sandrino Aquilani
collegato ad una Vita nel Cinema -
Manifestazione di poesia "Lettera d'Argento"
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Lifetime
Achievement Award to actor Franco Nero
in the Castle of the Mayor of Vetralla Viterbo -
Dr. Sandrino Aquilani
connected to a Life in Cinema -
Manifestation of poetry "Silver Letter"
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2020
Guarda
il video su yuotube
Watch
the video on youtube
https://youtu.be/UrA4WMcdZYo
Appena
terminata l'installazione! Illuminata nelle ore notturne la si
può ammirare nello splendido scenario di Concordia sagittaria
importante sito storico e archeologico tutto questo è
stato reso possibile grazie alla ATENA LUX e naturalmente il Comune
con l associazione humanitas d.i.u. Ottimo lavoro!
Just
finished the installation! Illuminated at night, it can be admired
in the splendid scenario of Concordia sagittaria, an important
historical and archaeological site. All this was made possible
thanks to ATENA LUX and of course the Municipality with the humanitas
d.i.u. Good job!
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Venezia
& dintorni - 25 febbraio 2020
https://veneziaedintorni.it/a-concordia-sagittaria-venezia-il-campanile-di-san-marco-di-giorgio-bortoli/
A
Concordia Sagittaria (Venezia)
il Campanile di San Marco di
Giorgio Bortoli
La
grande opera rimane nel comune veneziano per qualche mese, poi
partirà stabilmente per
New York.
Dallaltra
parte del fiume Lemene, che attraversa Concordia Sagittaria, svetta
il campanile romanico della cattedrale di Santo Stefano Protomartire.
E li dal 1150, un orgoglio di architettura
assieme alla bella Cattedrale da visitare. Da questaltra
parte del fiume, ufficialmente dal 22 febbraio 2020, svetta un
altro campanile, versione ridotta di quello molto
più famoso di San Marco di Venezia, opera dellartista
veneziano, l archiscultore, Giorgio Bortoli.
Una grande opera elegante, una archiscultura alta 12 metri, ricca
di simbologia con affinità veneziane e americane, quelle
della Grande Mela, come la Statua della Libertà o il Metropolitan
Life Tower di New York, un edificio simbolo americano, costruito
nel 1909. Il campanile di San Marco è contenuto allinterno
del Metropolitan Life Tower.
Unopera imponente fatta di acciaio inox, bronzo, vetro di
Murano, 500 formelle e impianto luminoso a led studiato appositamente
da Luigina Barbuio dellAtena Lux. E scritto sulla
targa ai piedi dellopera che i riflessi e i giochi
di luce sullacciaio, sul bronzo, sul vetro e allinterno
del campanile di San Marco sono stati studiati per suscitare sensazioni
di movimento come i palazzi che si specchiano di notte sullacqua
dei canali di Venezia e sono frutto delle varie sperimentazioni
dellartista.
A contribuire a portare la monumentale opera, oltre che il Comune
di Concordia Sagittaria, lAssociazione APS Humanitas con
il suo presidente Enrico Santinelli. Alla cerimonia di inaugurazione
della posa del Campanile il primo cittadino Claudio
Odorico , la sua Giunta e il Consiglio Comunale. Per il Comune
di Venezia il consigliere Matteo Senno che ha portato i saluti
del sindaco Luigi Brugnaro e larchitetto Luigina Barbuio
che ha reso ulteriormente emozionante lopera attraverso
il gioco di luci dinamico: con il buio la grande opera assume
tonalità di luci molto particolari. Va sottolineato che
lazienda di Gruaro è lunica in Italia a produrre
apparecchi di illuminazione led specifica per il vino e ha come
clienti le cantine dello Champagne, un messaggio chiaro (e, aggiungo,
un orgoglio) di come la tecnologia veneta viene ricercata dai
cugini doltralpe.
Presente anche limprenditore-mecenate di Chioggia, Luciano
Boscolo Cucco, che ha sottolineato come lopera diventa testimonianza
della nostra civiltà, storia e cultura del territorio.
Da anni il presidente di Dragaggi Srl di Venezia trasmette nel
mondo la passione e il valore del nostro territorio. Grazie al
suo interessamento (fa parte della Fondazione Americana ILICA
guidata da Vincenzo Marra) lopera entro lanno andrà
definitivamente negli Stati Uniti, a New York, nella piazza del
New Garibaldi Meucci Museum.
Nel frattempo gli abitanti si godono della grande archiscultura
di Giorgio Bortoli. Poi partirà, per via nave, nella Grande
Mela. Un segno tangibile della nostra italianità e della
nostra veneticità, della nostra arte e storia
E mentre
il Campanile della romanica cattedrale di Santo Stefano Protomartire
continuerà a svettare nel paese esistente già allepoca
degli antichi romani, quello di Bortoli si fermerà a New
York. A ricordo perenne della vicinanza di New York a Venezia
e alla nostra terra.
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Venezia
& dintorni - February 25, 2020
https://veneziaedintorni.it/a-concordia-sagittaria-venezia-il-campanile-di-san-marco-di-giorgio-bortoli/
In
Concordia Sagittaria (Venice)
the bell tower of San Marco di
Giorgio Bortoli
The great work remains
in the Venetian municipality for a few months, then will leave
permanently for New York.
On
the other side of the Lemene river, which crosses Concordia Sagittaria,
stands the Romanesque bell tower of the cathedral of Santo Stefano
Protomartire. It has been there since 1150, an architectural pride
- together with the beautiful Cathedral - to visit. On this other
side of the river, officially from 22 February 2020, another bell
tower stands out, a "reduced" version of the much more
famous one of San Marco in Venice, the work of the Venetian artist,
the "archiscultor", Giorgio Bortoli.
A great elegant work, an archisculture 12 meters high, rich in
symbols with Venetian and American affinities, those of the Big
Apple, such as the Statue of Liberty or the Metropolitan Life
Tower of New York, an American symbol building, built in 1909.
The bell tower of San Marco is contained within the Metropolitan
Life Tower.
An imposing work made of stainless steel, bronze, Murano glass,
500 panels and LED lighting system specially designed by Luigina
Barbuio of the Athena Lux. It is written on the plaque at the
foot of the work that the reflections and light on steel, bronze,
glass and inside the bell tower of San Marco have been designed
to arouse sensations of movement such as the buildings that are
reflected at night on the water of the canals of Venice and are
the result of the various experiments of the artist."
To help bring the monumental work, as well as the Municipality
of Concordia Sagittaria, the APS Humanitas Association with its
president Enrico Santinelli. At the inauguration ceremony of the
installation of the "Campanile" the first citizen Claudio
Odorico, his Council and the City Council. For the Municipality
of Venice, the councilor Matteo Senno who brought the greetings
of the mayor Luigi Brugnaro and the architect Luigina Barbuio
who made the work even more exciting through the dynamic play
of lights: in the dark, the great work takes on shades of light
very details. It should be emphasized that the Gruaro company
is the only one in Italy to produce specific LED lighting fixtures
for wine and has the Champagne cellars as customers, a clear message
(and, I add, a pride) of how Venetian technology is sought after
by transalpine cousins.
Also present was the entrepreneur-patron of Chioggia, Luciano
Boscolo Cucco, who underlined how the work becomes testimony to
our civilization, history and culture of the area. For years,
the president of Dragaggi Srl of Venice has been transmitting
the passion and value of our territory to the world. Thanks to
his interest (part of the ILICA American Foundation led by Vincenzo
Marra) the work will definitely go to the United States, in New
York, in the square of the New Garibaldi Meucci Museum by the
end of the year.
Meanwhile the inhabitants enjoy the great archisculpture of Giorgio
Bortoli. Then he will leave, by ship, to the Big Apple. A tangible
sign of our Italianness and our veneticity, of our art and history
... And while the bell tower of the Romanesque cathedral of Santo
Stefano Protomartire will continue to stand out in the country
already existing at the time of the ancient Romans, that of Bortoli
will stop in New York . A perennial reminder of the proximity
of New York to Venice and our land.
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2019
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2019
- Con i Presidente degli industriali di Venezia
Dott. Vincenzo Marinese ed il Viceministro Dott. Andrea Martella nella
sede Condindustria di Marghera (VE)
2019 - With the President of the Industrialists
of Venice
Dr. Vincenzo Marinese and the Deputy Minister Dr. Andrea Martella
at the Condindustria headquarters in Marghera (VE) |
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Nuova
Aquila, scultura per Confindustria di Venezia - Lega leggera e bronzo
d'orato - 150 x 220 cm - 2019
New Eagle, sculpture for Confindustria of
Venice - Light alloy and gilded bronze - 150 x 220 cm - 2019
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2019
La
scultra del Maestro Bortoli.
Master Bortoli's sculpture.
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Fasi della premiazione con il Maestro Bortoli e Marcella Bella
Phases of the award ceremony with Maestro
Bortoli and Marcella Bella
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Fasi
della premiazione con il Maestro Bortoli e Marcella Bella
Phases
of the award ceremony with Maestro Bortoli and Marcella Bella
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MARCELLA
BELLA
50
anni di Bella Musica, premiata nel corso dello spettacolo con la
scultura del Maestro Giorgio Bortoli
orchestra
diretta dal M° Costantino Carollo
presso
Auditorium di Chiuppano (VI)
50
years of of beautiful music, awarded during the show with the sculpture
of Maestro Giorgio Bortoli
- orchestra
conducted by
Maestro Costantino Carollo - at the Auditorium of Chiuppano (VI)
La
scultra del Maestro Bortoli rappresenta una spirale in acciaio che
termina con un leone in brinzo ed una chiave di violino placcata
il oro. In centro una piccola M. Essa rappresenta la Straordinaria
carriera artistioca sempre in progressione e salita ed io mio incontro
fatto anni fa a Venezia su una importante scala di un noto palazzo
in Canal Grande. Con il mitico compositore e musicista Gianni, fratello
di Marcella Bella. Misure dell'opera: cm 13 x cm 30.
Master Bortoli's sculpture represents a steel
spiral that ends with a lion in brinzo and a gold-plated violin
clef. In the center a small M. It represents the extraordinary career
of artists always in progression and ascent and I met them years
ago in Venice on an important stairway of a well-known palace in
the Grand Canal. With the legendary composer and musician Gianni,
brother of Marcella Bella. Dimensions of the work: 13 cm x 30 cm.
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Fasi
della premiazione con il Maestro Bortoli e Marcella Bella
Phases of the award ceremony with Maestro
Bortoli and Marcella Bella
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Fasi
della premiazione con il Maestro Bortoli e Marcella Bella
Phases of the award ceremony with Maestro
Bortoli and Marcella Bella
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La
locandina dello spettacolo
The poster of the show
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Leone
- Alluminio
cm
200 x 150
Leone - Aluminum
200 x 150 cm
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Lo
scultore Giorgio Bortoli è invitato
come "Ospite d'Onore" all'edizione
2019 della famosa
Fiera dell'arte di Longarone (BL)
The sculptor Giorgio Bortoli is invited as "Guest of Honor"
at the 2019 edition of the famous Longarone art fair (BL)
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Leone
- Alluminio
cm
200 x 150
Leone - Aluminum
200 x 150 cm
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2018
2018-12-14 archiscultura
Il Gazzettino di Padova
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Presentazione
"La Torre di Luce"
dello scultore Giorgio Bortoli
In Piazza a Campodarsego - Il progetto unisce Veneziua
e New York
sarà
visibile dal dal 14 dicembre al 6 gennaio 2019 (Epifania)
Presentation
"The Tower of Light"
by the sculptor Giorgio Bortoli - In Piazza in Campodarsego
The project unites Veneziua and New York
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2018
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2017
Copertina del Settimanale TUTTO del 21 novembre 2017
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aarticolo
a pag. 53
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Angelo
in bronzo lucidato, cm 30
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Un
Trionfo di Bellezza
- Models of Italy 2017
Ottobre, 2016
I
conduttori della serata, Jo Squillo, Simona Tagli e Gianluca Mech,
hanno consegnato i premi "Angeli di Bronzo",
realizzati
dal maestro Giorgio Bortoli, ai vincitori del concorso: Mireya
Stabile e Luca Pinter
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2016
Da sinistra verso destra: Lo scultore Giorgio Bortoli, Marino
Bartoletti (giornalista opinionista RAI), Domenico Stanziani (titolare
Ristorante Al Colombo), Pino Donaggio (musicista e compositore).
From left to right: The sculptor Giorgio
Bortoli, Marino Bartoletti (RAI journalist, commentator), Domenico
Stanziani (owner Restaurant Al Colombo), Pino Donaggio (musician
and composer).
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Ristorante
Al Colombo di Venezia
Ottobre, 2016
Consegnate
in omaggio le "Fenici in Bronzo", realizzate dal maestro
Giorgio Bortoli, a Marino Bartoletti (giornalista opinionista
RAI) e a Pino Donaggio (musicista - compositore)
Restaurant Al Colombo Venice
October, 2016
Delivered
a tribute to "the Phoenicians in Bronze", made by the
artist Giorgio Bortoli, in Marino Bartoletti (RAI journalist commentator)
and Pino Donaggio (musician - composer)
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Consegna del modello del monumento al Sindaco di Venezia Luigi
Brugnaro a destra nella foto. Al centro il maestro Giorgio Bortoli.
Foto
di gruppo con autorità comunali varie ed il monumento ai
Cavalieri d'Italia, realizzato da Giorgio Bortoli, ben visibile
alle spalle del gruppo.
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Piazza
Cavalieri d'Italia, Favaro Veneto (Venezia)
2
giugno 2016
FESTA
DELLA REPUBBLICA
Consegna al Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro,
del
modello del monumento installato nella Piazza
e realizzato dal maestro Giorgio Bortoli
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Venice
beyond the Ghetto
Presentazione del progetto con la conferenza stampa
del 24 marzo presso
la sede RAI del Veneto nella Sala Tiepolo di Palazzo Labia a Venezia
Ringraziamo in particolare il Presidente Ciambetti
del Consiglio regionale del Veneto, il Rabbino Bahbout, Martino
Zanetti,
Presidente del Gruppo Hausbrandt, il Direttore De Luca di Rai Veneto
per il loro interventi e lo storico Riccardo Calimani,
gradito ospite, per il suo contributo
Presentation
of the project to the press conference on March 24, 2016 at the
headquarters of the RAI Veneto in the Palazzo Labia in Venice Tiepolo
room
I thank in particular the President Ciambetti the Veneto Regional
Council, Rabbi Bahbout, Martino Zanetti, Chairman of Hausbrandt
Group, the Director of Rai De Luca Veneto for their work and historian
Riccardo Calimani, welcome guest, for his contribution
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Esposizione del Caffè
Hausbrandt
(sponsor)
Coffee Exhibition
Hausbrandt (sponsors)
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Venice
Beyond The Ghetto - Leone Rabbinico
Beyond
The Venice Ghetto - Leone Rabbinical
|
Esposizione
Astoria Vini (sponsor)
Exposure
Astoria Wines (sponsors)
|
Il
Rabbino S. Bahbout consegna il Leone Rabbinico al Presidente del
Consiglio regionale del Veneto
Rabbi S. Bahbout
delivery Rabbinical Leone to the President of the Regional Council
of Veneto
|
Consegna
del Leone Rabbinico al Presidente del Consiglio regionale del Veneto
Dott. Roberto Ciambetti
Lion
Rabbinical delivery to the President of the Regional Council of
Veneto Dott. Roberto Ciambetti
|
da
sin. G. Bortoli, Dott. M. Zanetti di Hausbrandt, G. De Luca direttore
RAI Veneto, Rabb. Shalom Babout, Pres. del Consiglio regione Veneto
R. Ciambetti e D. Federici
from left: G. Bortoli, Drs. M. Zanetti Hausbrandt,
G. De Luca Director RAI Veneto, Rabb. Shalom Babout, Pres. Of the
Council Region Veneto Ciambetti R. and D. Federici
|
Articolo Pubblicato sul New York Times
10 marzo 2016
ecco
la parte dove è citato il Maestro Giorgio Bortoli, segnata
in rosso nell'articolo integrale:
"...
Davide Federici, un giornalista locale, e lo scultore veneziano
Giorgio Bortoli erano presenti, e il rabbino Bahbout, che è
molto apprezzato dopo due anni nella comunità, sembrava del
tutto a suo agio, come il discorso divagare intorno arte, politica,
storia, cinema e cibo..."
Article
Published in The New York Times
March 10, 2016
here's
the part where the Maestro Giorgio Bortoli, marked in red in the
article integral is quoted:
"... Davide Federici, a local journalist, and the
Venetian sculptor Giorgio Bortoli were present, and Rabbi Bahbout,
who is highly regarded after two years in the community, seemed
entirely in his element as the talk rambled around art, politics,
history, cinema and food ...."
|
500
anni di ebraico - Vita a Venezia
Un viaggio in uno dei più antichi ghetti ebraici del mondo,
dove quest'anno una lunga e ricca storia è commemorato.
Con
DAVID LASKINMARCH 9, 2016
Anche
se è ancora possibile vedere le rientranze delle pareti dove
i cardini dei portali, una volta appese, il ghetto di Venezia non
è stata una prigione dal Napoleone prese la città
e buttato giù le porte nel 1797. Oggi, alcuna barriera o
cartello marchi dove finisce Venezia e il suo ghetto di inizio.
Si attraversa un canale su un ponte ad arco, anatra attraverso un
sottoportego (un tunnel vicolo attraverso un edificio), scompare
giù una presa d'aria nel tessuto urbano - vieni e andare
proprio come ovunque nel labirinto di questa isola città.
Ma
soffermarsi abbastanza a lungo nel Campo di Ghetto Nuovo, il generoso,
sfilacciato, piazza alberi screziati che ancora questo angolo di
Cannaregio (quiete quadrante nord-ovest della città) e vi
sentirete il muro del passato chiusura. Mezzo millennio di storia
non trasparire senza timbratura l'anima di un luogo.
Istituito
con decreto del doge Leonardo Loredan il 29 marzo 1516, il ghetto
di Venezia è stato uno dei primi luoghi in cui le persone
sono state forzatamente segregati e sorvegliato a causa della differenza
religiosa. Il termine stesso è nato qui; l'area era stata
utilizzata come una fonderia ( "Geto" di Venezia dialettale)
e nel corso del tempo i residenti poliglotte del quartiere corrotto
la parola ghetto.
Ho
viaggiato a La Serenissima nel mese di dicembre per vedere come
la città stava preparando per l'anniversario della costituzione
del ghetto. Una grande mostra chiamata "Venezia, gli ebrei
e l'Europa: 1516-2016" (in mostra dal 19 giugno-13 Novembre)
era stato previsto per il Palazzo Ducale, e durante l'ultima settimana
di luglio, "Mercante di Venezia" di Shakespeare volontà
in scena (in inglese) per la prima volta nei confini dove le sue
scene più allucinanti si svolgono. Venezia essendo Venezia,
ci saranno anche i partiti scintillanti, raccolta di fondi celebrità-riempita
e serate di gala in maschera, a partire con le prestazioni solo
su invito della Prima Sinfonia di Mahler alla Fenice teatro il 29
marzo.
Ma
nel corso della mia visita, quello che sono diventato più
curioso circa era lo stato d'animo della corrente comunità
ebraica di 450 persone. Venezia è un incredibilmente bella
fantasia tale, sembra sorprendente che la gente comune, gli ebrei
tra i quali, in realtà ci vivono. Come, mi sono chiesto,
hanno famiglie ebree profondamente radicati sentono sulla loro passato
- e il futuro - in questa antica città vulnerabile?
La mia prima risposta è venuto dentro l'umile, santuario
rettangolare del circa-1532 Scuola Canton, una delle cinque sinagoghe
ancora in piedi nel ghetto. Le sinagoghe sono aperte al pubblico
solo come parte di visite guidate offerte dal Museo Ebraico di Venezia,
e quella mattina solo tre di noi (gli altri due americani ed io)
avevano firmato per il tour 10:30 inglese. Eravamo in piedi con
la nostra guida, Silvia Crepaldi, ammirando le colonne a spirale
tronchi d'albero d'oro che sostengono l'arco sopra la bimah (podio),
quando il soggetto del livello dei mari si avvicinò.
"La
città sarà vuota prima di affondare", ha detto
la signora Crepaldi mestamente. "Venezia si sta restringendo
sotto i nostri occhi."
L'esodo
urbana di Giudei e Gentili è andata avanti per un po 'di
tempo, anche se il ritmo si è accelerato negli ultimi anni.
Quando
il ghetto era al suo apice nel 17 ° secolo, 5.000 ebrei provenienti
da Italia, Germania, Francia, Spagna e l'Impero Ottomano scavate
piccole, feudi distinti, ognuno mantenendo la propria Sinagoga,
tutti stipati in un acro e un quarto di vicoli e cortili. Confino
era un peso, ma anche fornito l'occasione per lo scambio culturale
senza precedenti nella diaspora. Come Jan Morris, un devoto di Venezia
e una volta residente, scrive in "Il mondo di Venezia,"
la città è stato un "tesoro-box" pieno di
"avorio, spezie, profumi, scimmie, ebano, indaco, schiavi,
grandi galeoni , gli ebrei, i mosaici, brillanti cupole, rubini
e tutte le bellissime materie prime d'Arabia, Cina e le Indie. "
mercanti
e banchieri ebrei erano vitali per il flusso di questi prodotti,
ma, come ha rifiutato di Venezia, la presenza ebraica diminuì.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Venezia ebraico era
ridotto a 1.200 residenti. Oggi, con una popolazione totale della
città si aggirano intorno a 58.000 (in calo da 150.000 prima
della guerra), ci sono circa 450 ebrei veneziani a sinistra, solo
una manciata di loro risiede nel ghetto.
"Così
ora il ghetto è solo un guscio?" Mi sono chiesto ad
alta voce la signora Crepaldi ci ha portato in tutto il campo, su
un ponte, lungo una strada di negozi interessanti dall'aspetto,
e in una più stretta, piazza Grimmer (il Campiello delle
Scuole o "piazzetta delle sinagoghe"), affiancato da due
scuole sefardita.
La
risposta alla mia domanda è stato rivelato all'interno di
uno di questi: il sontuoso Scuola Grande Spagnola (Grande Sinagoga
Spagnola), forse l'opera di Baldassarre Longhena, famoso architetto
di Santa Maria della Salute del 17 ° secolo. Dopo che avevamo
guardato la nostra riempire il soffitto a cassettoni di forma ellittica
e il frontone nero-colonne che incornicia l'arca del patto; dopo
aver allungato il collo di intravedere la balaustra in legno di
ciliegio e pannelli diamante tratteggiato che schermano il matroneo
al piano superiore; dopo che i nostri occhi si erano immersi nel
bagliore d'argento di candelabri e la luce soffusa di vetri di bottiglia
di vetro cremisi-tenda, la signora Crepaldi ha indicato le targhe
di ottone apposte i banchi. "Questi sono i nomi delle famiglie
che pagano di affittare le proprie sezioni panchina," ci ha
detto. "Queste famiglie pregano ancora qui. Questa sinagoga
è usato in estate e in inverno si passa alla Scuola Levantina
perché è riscaldato. La comunità ebraica veneziana
può essere piccolo, ma è ancora forte. "
Calimani
e Sullam - due dei cognomi incise su quelle placche - sono apparsi
in lettere minuscole dal buzzer ho premuto alle 10 del mattino successivo.
Riccardo Calimani, lo storico stimato dell'ebraismo italiano e autore
di un libro sul Ghetto di Venezia, mi aveva dato indicazioni molto
precise per la sua casa fuori dalla Strada Nuova (una rara arteria
rettilinea fornito di negozi ristorazione di più per i residenti
che turisti).
Che
il signor Calimani aveva trascurato di dire nella sua e-mail è
che vive in un palazzo: una luce-bedazzled, impennata soffitti,
Art- e le suite del Rinascimento pieno di libri che si affaccia
sul Canal Grande. Come mi ha introdotto nel suo studio principesco,
l'ampio, urbano Sig Calimani mi ha colpito come una sorta di ultimi
giorni doge ebraica.
"La
famiglia di mio padre è arrivato a Venezia dal nord Italia
nel 1508", ha detto, rallentando il suo italiano verso il basso
per un tempo ho potuto seguire. "Il mio antenato Simone Calimani
è stato autore di una morale Trattato [trattato morale],
stampato nel 18 ° secolo, quando la pubblicazione ebraica era
fiorente qui. Mio nonno era il cantore nella Scuola Levantina, anche
se le nostre radici non sono levantina, ma italiano e tedesco. "La
storia veneziana della famiglia Calimani, mi sono reso conto, coincide
quasi esattamente con la storia del ghetto.
Il
palazzo appartiene alla famiglia di sua moglie, la Sullams, ebrei
spagnoli che si rifugiò a Venezia dopo l'espulsione dalla
penisola iberica alla fine del 15 ° secolo. Sapevo che, dalla
lettura Mr. Calimani "Il Ghetto di Venezia" (1988), che
gli ebrei italiani e tedeschi, il primo e più povero di stabilirsi
a Venezia, era stato consegnato alla vendita di stracci e l'esecuzione
di banchi di pegno, mentre i grandi mercanti di Venezia sono stati
eventuali ritardi dalla Spagna e il Levante.
Con
profumi stuzzicanti che si diffondeva fuori dalla cucina a scomparsa
e la luce vellutata dell'inverno brunitura migliaia di spine in
pelle, ho potuto assaggiare praticamente la storia che aveva reso
possibile questa stanza. Il palazzo può essere straordinaria,
ma la convergenza di correnti cosmopoliti in casa Calimani / Sullam
è tipicamente veneziano.
l'abbandono del ghetto delle loro famiglie è anche tipico.
Non appena il ghetto fu abolito nel 1797, gli ebrei con mezzi fuggiti
i caseggiati grattacieli - i più alti edifici con gli appartamenti
più bassi soffitti di Venezia - per le parti più eleganti
e spaziosi, della città. Ma il ghetto è rimasta l'ancora
della veneziana dell'ebraismo. Dal viaggio in gondola è stato
ritenuto ammissibile di sabato, l'osservatore non ha avuto problemi
galleggiante di nuovo ogni settimana per pregare presso la Scuola
di loro scelta.
Continua
a leggere la storia principale
Oggi, gli ebrei di Venezia, anche se ancora una comunità
orgogliosa (se disperse), sono invisibili. (Il chassidim vestito
di nero che si vede in campo non sono veneziano, ma seguaci del
movimento Chabad-Lubavitch che hanno reinsediato qui da altre parti
d'Europa e negli Stati Uniti.) Mr. Calimani, come ogni Ebreo locale
ho parlato, ha detto si muove unremarked dentro e fuori di ambienti
ebraici. "Il ghetto di Venezia," mi ha detto, "era
sempre più aperto alla città rispetto al ghetto di
Roma, che è stato afflitto da mania di conversione della
chiesa."
La
dispersione della comunità ha avuto l'inaspettato vantaggio
di mandarmi in quartieri sconosciuti nel perseguimento di interviste.
Ero stato a Venezia due volte prima, ma lungi dal crescere abituato
alla sua splendida estraneità, l'ho trovato infinitamente
affascinante solo per infilare il labirinto, e inevitabilmente si
perde in esso, il mio modo di appuntamenti.
Il
Airbnb mia moglie, figlia e ho affittato appena fuori Campo SS.
Giovanni e Paolo - nel cuore di Castello, un quarto ancora quasi-autentico
delle famiglie che lavorano, le scuole, i bar di quartiere e l'ospedale
comunale - è forse mezzo miglio in linea d'aria dal piatto
di Donatella Calabi, un professore di storia urbana che curato la
mostra "Venezia, gli ebrei e l'Europa: 1516 a 2016." Ma
anche se la signora Calabi mi aveva mandato una mappa con le frecce
che indicano il modo in cui, ancora richiesto parecchie incursioni
attraverso il vicino Campo Santa Maria Formosa, prima mi ha colpito
solo su destra "calle" (strada in dialetto veneto).
Non
importa; che mi ha dato più angoli da cui ammirare questa
piazza urbana perfetto con una chiesa imbiancata austera in aumento
al centro e un perimetro di palazzi magnificamente fatiscenti ora
occupata da ristoranti, alberghi, banche e la deliziosa 16 °
secolo casa-museo della Fondazione Querini Stampalia.
Come
ci siamo seduti dalle finestre del suo appartamento all'ultimo piano
a guardare la cupola di San Marco andare grigia contro il crepuscolo
dicembre la signora Calabi ha parlato con l'animazione della venuta
mostra al Palazzo Ducale. "Il ghetto ha fornito un'occasione
incredibile per lo scambio culturale", ha detto, "e la
mostra si concentrerà su quello scambio all'interno del ghetto
di sé, tra il ghetto e la città, e con il resto d'Europa."
Opere compreso di Carpaccio "Predica di Santo Stefano "(omelia
di S. Stefano) in prestito dal Louvre, ricostruzioni virtuali del
ghetto in vari periodi, e libri sacri si evocare la ricca complessità
di questo scambio.
La
signora Calabi è diventato più cupo quando la conversazione
si rivolse al presente. "Studioso rinascimentale Francesco
Sansovino ha scritto che per gli ebrei, Venezia era 'Quasi una vera
terra di Promissione' - praticamente una vera e propria terra promessa",
ha detto. "Ma oggi ebraica di Venezia è una piccola
comunità all'interno di una piccola città. Il 500
° anniversario è un'occasione da non celebrare - non
si dispone di un festival per un ghetto - ma per ricordare. Un tratto
ininterrotta di 500 anni di storia non si ripeta presto ".
Ho
sentito sentimenti simili espresse nel corso della settimana in
una riunione ricco di un gruppo di discussione informale che si
riunisce a intervalli di prendere in considerazione le questioni
attinenti alla veneziana ebraismo. I membri erano riuniti la notte
in una bella casetta su un canale a Cannaregio vicino alla Chiesa
Gesuiti, una pila barocco che presiede un quarto, una volta abitato
da artigiani e artisti (Tiziano e Tintoretto tra di loro). Il mio
italiano, anche se non proprio fino al rapido flusso di idee, è
stato abbastanza buono per registrare la passione e l'erudizione
che questi 30 o giù di lì gli uomini e le donne hanno
portato ad una discussione della loro comunità profondamente
radicata.
Amos
Luzzatto, un veneziano ebraica intellettuale e il passato presidente
stimato della Comunità Ebraica di Venezia, era presente,
e abbiamo chiacchierato per qualche minuto sul piccolo cimitero
ebraico del Lido, la "beit midrash" (sala di studio) che
prende il nome la sua famiglia, che è ancora in uso nel ghetto,
e il libro dal suo famoso antenato rabbino Simchah Luzzatto che
avevo individuato nel Museo ebraico.
Non
ho avuto la possibilità di chiedere al signor Luzzatto come
si sentiva sullo stato del ghetto di oggi, ma come ho preso il mio
viaggio di ritorno a SS. Giovanni e Paolo attraverso vicoli che
echeggiano deserte e più filamenti neri d'acqua, ho pensato
a un commento che aveva fatto in una recente intervista pubblicata
su YouTube: "Il ghetto oggi appartiene alla città di
Venezia - non appartiene agli ebrei. Il ghetto è diventato
parte del panorama di Venezia. "
Il
panorama è stato il suo più incantevole il giorno
ho incontrato il rabbino capo di Venezia, Scialom Bahbout, per il
pranzo in campo. Forse era il bagliore di un altro giorno di dicembre
trasparente o l'adrenalina delle vacanze (Hanukkah stava per finire,
Natale ancora una settimana di distanza), ma il campo, che aveva
colpito me come piuttosto abbandonato nei viaggi precedenti, ora
sembrava un palcoscenico in attesa per un gioco. (In realtà,
la produzione di questa estate di "Il Mercante di Venezia"
sarà in scena proprio qui, fa notare Shaul Bassi, docente
presso l'Università di Venezia, che sta guidando la produzione.)
Le
madri hanno spinto passeggini dentro e fuori di ombre proiettate
dalle ghetto bilico "grattacieli". Booted e scarfed veneziani
cliccato loro tacchi attraverso un ponte e scomparve nel trattorie
invitanti che fiancheggiano la fondamenta (banca) del canale Rio
della Misericordia. Un piccolo capannello di turisti aleggiava per
l'ingresso al Museo Ebraico, un affascinante labirinto di camere
con ripieno di oggetti preziosi e libri (e in programma per un importante
restyling nel corso di quest'anno sotto l'egida di Venetian Heritage,
un'organizzazione internazionale dedicata a preservare la città
ricchezze culturali). Ho avuto appena il tempo prima di pranzo di
anatra in un vicolo e sfogliare le eleganti pezzi Judaica in vetro
e oro ad Arte Ebraica Shalom.
L'unica
nota stonata è stata la cabina di polizia di fortuna in fondo
del campo. Anche se non ci sono stati attacchi di qui, la cabina
è aperta tutto il giorno dalla polizia italiana, raramente
visto altrove a Venezia, e la comunità ebraica ha portato
nella sua guardia privata di sicurezza di Israele. La giustapposizione
della polizia armata e le due memoriali dell'Olocausto (una serie
di rilievi in ??bronzo su entrambi i lati della casa di riposo ebraica
che racchiude un lato del campo) è apt. Durante l'occupazione
nazista, circa 250 ebrei veneziani, tra cui la sua amata rabbino
capo Adolfo Ottolenghi, sono stati sequestrati dal ghetto e in altre
parti della città e mandati ad Auschwitz e un campo di concentramento
Trieste. Otto restituiti.
La
conversazione ha toccato solo brevemente sulla Shoah nel corso della
mia piacevole pranzo con il rabbino a Ghimel Garden, il ristorante
kosher popolare che ha aperto di recente accanto alla casa di riposo.
Davide Federici, un giornalista locale, e
lo scultore veneziano Giorgio Bortoli erano presenti, e il rabbino
Bahbout, che è molto apprezzato dopo due anni nella comunità,
sembrava del tutto a suo agio, come il discorso divagare intorno
arte, politica, storia, cinema e cibo .
"Sapevate
sarde in saor" - sardine in agrodolce, un antipasto di inverno
onnipresente a Venezia - "è tipicamente ebraica?"
Il rabbino ha chiesto come il primo turno di piastre apparve accanto
i nostri bicchieri di prosecco. Ero consapevole dell'influenza delle
antiche ricette ebraiche cucina romana, ma non è mai venuto
in mente ci fosse qualcosa di ebraico per il cibo di Venezia, dove
crostacei (non kosher) dati in tanti piatti. Mi piacerebbe anche
mai visto un rabbino ortodosso sorseggiando prosecco.
Con
il tempo la pasta è arrivato, la conversazione si era trasferita
a Project sogno del rabbino: una università ebraica di Venezia.
"La sfida oggi è quella di sostenere la vivacità
della nostra cultura e portarla verso il futuro. ? Quale modo migliore
che con un'università ebraica internazionale "A Venezia
oggi, la conservazione tende a dominare altre preoccupazioni -".
Ma che cosa abbiamo veramente bisogno è di costruire i prossimi
500 anni "
moglie
di origine americana del rabbino, Lenore Rosenberg Bahbout, uniti
a noi per pinza, una confezione parsimonioso di pane raffermo e
spezie. Stavamo ridacchiando su tutte le celebrità (Barbra
Streisand, Donna Karan, Diane von Furstenberg, Barry Diller) i quali
Toto Bergamo Rossi, l'affascinante direttore di Venetian Heritage,
aveva sfruttato per finanziare il progetto di restauro del ghetto.
"E 'meraviglioso", ha detto la signora Bahbout. "Ma
sarebbe ancora più bello se questo denaro potrebbe essere
utilizzato per ripristinare l'anima del ghetto."
Contemplavo
l'anima che Sabato mattina, il mio ultimo a Venezia, presso il servizio
di Shabbat nella Scuola Levantina. L'elevata, santuario fioca era
di circa un quarto, forse 40 uomini sparsi per i banchi che correvano
la lunghezza della stanza tra il bimah massicciamente intagliato
e l'arca rosso-tende del patto, con 15 o giù di lì
le donne peering giù a noi da la galleria al piano superiore.
Ero
stato a Venezia meno di una settimana, ma già ho riconosciuto
i volti - Paolo Gnignati, l'attuale presidente della comunità
ebraica; Elly, la guardia di sicurezza israeliana reggette che avevano
messo in guardia "No cellulari - sono ortodossi!" Prima
di avermi permesso di entrare nella sinagoga; e, naturalmente, il
rabbino Bahbout, distinto ed elegante nei suoi fedora mentre cantava
la liturgia sefardita.
Ogni
veneziano ho parlato, Ebreo e Gentile allo stesso modo, avevano
espresso profondo pessimismo circa il futuro della città.
Ma, come mi sono seduto in questo spazio sacro nella silenziosa,
città Carless, ascoltando le preghiere ebraiche e mormorio
italiana, mi sono sentito rassicurato, non scoraggiato, dal titolo
di tempo. Dal momento che il ghetto è stato stabilito in
primo luogo, dogi, principi mercanti, Shylock, Napoleone, gli austriaci,
i nazisti sono andati e venuti (e nel caso di Shylock, torneranno
presto). Attraverso quel mezzo millennio di storia, gli ebrei hanno
raccolto nelle mattine di sabato come questo alla cuspide serena
dell'inverno per pregare e pettegolezzi nel ghetto di Venezia.
SE
VAI
Il
sito web della Comunità Ebraica di Venezia, veniceghetto500.org/?lang=en,
ha le ultime informazioni sugli eventi in programma per l'anno anniversario.
Il Venetian Heritage Consiglio, vh-council.org, è responsabile
della venuta restauro del Museo ebraico e le sinagoghe del ghetto.
"Venezia,
gli ebrei e l'Europa: 1516-2016" sarà in mostra a Palazzo
Ducale (veniceghetto500.org/la-mostra/?lang=en, Piazza San Marco)
dal 19 giugno al 13 novembre I biglietti sono 19 euro (circa $ 20)
e può essere acquistato on-line.
"Il
mercante di Venezia" sarà eseguito all'aperto in Campo
di Ghetto Nuovo, il 26 luglio, 27, 28, 29, e 31, con una data di
pioggia su agosto 1. La produzione, in lingua inglese, che viene
messo in scena attraverso una partnership tra compagnia de 'compagnia
teatrale Colombari (colombari.org/#!home/c1pbl) e Università
Ca'Foscari di Venezia. Per biglietti e ulteriori informazioni, vedere
themerchantinvenice.org.
Il
Museo Ebraico di Venezia è aperta 10:00-05:30 01-31 ottobre
maggio e fino 19:00 dal 1 giugno al 30 settembre visite guidate
oraria delle sinagoghe (in inglese e italiano) iniziano alle 10:30
(ingresso al museo è di € 4; museo e visita sinagoga
è di € 10). Il museo offre anche visite del cimitero
ebraico del Lido, con prenotazione anticipata. Chiuso il sabato
e festività ebraiche. Per ulteriori informazioni, museoebraico.it/english/museo.html.
Il
Kosher nel sito web di Venezia, kosherinvenice.com, elenca ristoranti
kosher, alberghi e negozi di alimentari nel ghetto, tra cui Ristorante
Ghimel Garden, la recente apertura pensione Giardino dei Melograni,
e Panificio Volpe Giovanni, una panetteria e generi alimentari.
Google Traduttore per il Business:Translator ToolkitTraduttore di
siti webStrumento a supporto dell'export
|
500
Years of Jewish - Life in Venice
A journey into one of the worlds oldest Jewish ghettos,
where this year a long, rich history is commemorated.
By
DAVID LASKINMARCH 9, 2016
Though
you can still see the recesses in the walls where the hinges of
the portals once hung, the Venice ghetto has not been a prison
since Napoleon seized the city and tore down the gates in 1797.
Today, no barrier or signpost marks where Venice ends and its
ghetto begins. Cross a canal on an arched bridge, duck through
a sottoportego (an alley tunneling through a building), disappear
down a vent in the urban fabric you come and go just like
everywhere else in the maze of this island city.
But
linger long enough in the Campo di Ghetto Nuovo, the generous,
frayed, tree-flecked plaza that anchors this corner of Cannaregio
(the quiet northwest quadrant of the city) and youll feel
the wall of the past closing in. Half a millennium of history
does not transpire without stamping the soul of a place.
Established
by decree of Doge Leonardo Loredan on March 29, 1516, the Venice
ghetto was one of the first places where people were forcibly
segregated and surveilled because of religious difference. The
term itself originated here; the area had been used as a foundry
(geto in Venice dialect) and over time the neighborhoods
polyglot residents corrupted the word to ghetto.
I
traveled to La Serenissima in December to see how the city was
gearing up for the anniversary of the establishment of the ghetto.
A major exhibition called Venice, the Jews and Europe: 1516
to 2016 (on view from June 19 to Nov. 13) was being planned
for the Ducal Palace, and during the last week of July, Shakespeares
Merchant of Venice will be staged (in English) for
the first time in the confines where its most hallucinatory scenes
take place. Venice being Venice, there will also be glittering
parties, celebrity-filled fund-raisers and fancy dress galas,
starting with the invitation-only performance of Mahlers
First Symphony at La Fenice opera house on March 29.
But
in the course of my visit, what I became most curious about was
the mood of the current Jewish community of 450 people. Venice
is such an impossibly beautiful fantasy, it seems astonishing
that ordinary people, Jews among them, actually live there. How,
I wondered, did deep-rooted Jewish families feel about their past
and future in this ancient, vulnerable city?
My first answer came inside the humble, rectangular sanctuary
of the circa-1532 Scuola Canton, one of five synagogues still
standing in the ghetto. The synagogues are open to the public
only as part of guided tours offered by the Jewish Museum of Venice,
and that morning just three of us (two other Americans and I)
had signed up for the 10:30 tour in English. We were standing
with our guide, Silvia Crepaldi, admiring the golden spiraling
tree-trunk columns that support the arch over the bimah (podium),
when the subject of rising sea levels came up.
The
city will be empty before it sinks, Ms. Crepaldi said ruefully.
Venice is shrinking before our eyes.
The
urban exodus of both Jews and gentiles has been going on for some
time, though the pace has accelerated in recent years.
When
the ghetto was at its height in the 17th century, 5,000 Jews from
Italy, Germany, France, Spain and the Ottoman Empire carved out
tiny, distinct fiefs, each maintaining its own synagogue, all
of them crammed into an acre and a quarter of alleys and courtyards.
Confinement was a burden, but it also provided an opportunity
for cultural exchange unparalleled in the diaspora. As Jan Morris,
a Venice devotee and one-time resident, writes in The World
of Venice, the city was a treasure-box full
of ivory, spices, scents, apes, ebony, indigo, slaves, great
galleons, Jews, mosaics, shining domes, rubies, and all the gorgeous
commodities of Arabia, China and the Indies.
Jewish
merchants and bankers were vital to the flow of these commodities,
but as Venice declined, the Jewish presence dwindled. By the outbreak
of the Second World War, Jewish Venice had shrunk to 1,200 residents.
Today, with the citys total population hovering around 58,000
(down from 150,000 before the war), there are about 450 Venetian
Jews left, only a handful of them residing in the ghetto.
So
now the ghetto is just a shell? I wondered aloud as Ms.
Crepaldi led us across the campo, over a bridge, down a street
of intriguing-looking shops, and into a tighter, grimmer square
(the Campiello delle Scuole or little square of the synagogues),
flanked by the two Sephardic scuole.
The
answer to my question was revealed inside one of these: the sumptuous
Scuola Grande Spagnola (Great Spanish Synagogue), possibly the
work of Baldassare Longhena, the renowned 17th-century architect
of Santa Maria della Salute. After we had gazed our fill at the
elliptical coffered ceiling and the black-columned pediment that
frames the ark of the covenant; after we had craned our necks
to glimpse the cherry wood balustrade and diamond-hatched panels
that screen the upstairs womens gallery; after our eyes
had bathed in the silver gleam of candelabra and the soft glow
of crimson-curtained bottle-glass window panes, Ms. Crepaldi pointed
to the brass plaques affixed to the pews. These are the
names of families who pay to rent their own bench sections,
she told us. These families still pray here. This synagogue
is used in summer, and in winter they switch to the Scuola Levantina
because its heated. The Venetian Jewish community may be
small, but its still strong.
Calimani
and Sullam two of the surnames inscribed on those plaques
appeared in tiny letters by the buzzer I pressed at 10
oclock the next morning. Riccardo Calimani, the esteemed
historian of Italian Jewry and the author of a book about the
Venetian ghetto, had given me very precise directions to his home
off the Strada Nuova (a rare rectilinear thoroughfare stocked
with shops catering more to residents than tourists).
What
Mr. Calimani had neglected to say in his email is that he lives
in a palace: a light-bedazzled, soaring-ceilinged, art- and book-lined
Renaissance suite overlooking the Grand Canal. As he ushered me
into his princely study, the ample, urbane Mr. Calimani struck
me as a kind of latter-day Jewish doge.
My
fathers family arrived in Venice from the north of Italy
in 1508, he said, slowing his Italian down to a tempo I
could follow. My ancestor Simone Calimani was the author
of a trattato morale [moral treatise], printed in the 18th century
when Jewish publishing was flourishing here. My grandfather was
the cantor in the Scuola Levantina, even though our roots are
not Levantine but Italian and German. The Venetian history
of the Calimani family, I realized, coincides almost exactly with
the history of the ghetto.
The
palace belongs to his wifes family, the Sullams, Spanish
Jews who took refuge in Venice after the expulsion from the Iberian
Peninsula at the end of the 15th century. I knew, from reading
Mr. Calimanis The Ghetto of Venice (1988), that
Italian and German Jews, the first and poorest to settle in Venice,
had been consigned to selling rags and running pawnshops, while
the great merchants of Venice were later arrivals from Spain and
the Levant.
With
tantalizing fragrances wafting out of the hidden kitchen and the
velvety light of winter burnishing thousands of leather spines,
I could practically taste the history that had made this room
possible. The palace may be extraordinary, but the convergence
of cosmopolitan currents in the Calimani/Sullam household is quintessentially
Venetian.
Their families abandonment of the ghetto is also typical.
As soon as the ghetto was abolished in 1797, Jews with means fled
the high-rise tenements the tallest buildings with the
lowest-ceilinged apartments in Venice for more elegant,
and spacious, parts of the city. But the ghetto remained the anchor
of Venetian Jewry. Since travel by gondola was deemed permissible
on the Sabbath, the observant had no trouble floating back each
week to pray at the scuola of their choice.
Continue
reading the main story
Today, the Jews of Venice, though still a proud (if dispersed)
community, are invisible. (The black-garbed Hasids you see in
the campo are not Venetian but followers of the Chabad-Lubavitch
movement who have resettled here from other parts of Europe and
the United States.) Mr. Calimani, like every local Jew I spoke
to, said he moves unremarked in and out of Jewish circles. The
Venice ghetto, he told me, was always more open to
the city than the Roman ghetto, which was beset by the conversion
mania of the church.
The
dispersal of the community had the unexpected benefit of sending
me into unfamiliar neighborhoods in pursuit of interviews. I had
been in Venice twice before, but far from growing accustomed to
its gorgeous strangeness, I found it endlessly fascinating just
to thread the maze, and inevitably get lost in it, on my way to
appointments.
The
Airbnb my wife, daughter and I rented just off Campo SS. Giovanni
e Paolo the heart of Castello, a still quasi-authentic
quarter of working families, schools, neighborhood bars and the
municipal hospital is perhaps half a mile as the crow flies
from the flat of Donatella Calabi, a professor of urban history
who curated the exhibition Venice, the Jews and Europe:
1516 to 2016. But even though Ms. Calabi had emailed me
a map with arrows pointing the way, it still required several
forays across the nearby Campo Santa Maria Formosa before I hit
on just the right calle (street in the Venetian dialect).
No
matter; it just gave me more angles from which to admire this
perfect urban plaza with an austere whitewashed church rising
in the center and a perimeter of magnificently crumbling palaces
now occupied by restaurants, hotels, banks and the delightful
16th-century house-museum of the Fondazione Querini Stampalia.
As
we sat by the windows of her top-floor apartment watching the
dome of San Marco go gray against the December dusk, Ms. Calabi
spoke with animation of the coming exhibition at the Ducal Palace.
The ghetto provided an incredible occasion for cultural
exchange she said, and the exhibit will focus on that
exchange within the ghetto itself, between the ghetto and the
city, and with the rest of Europe. Artworks including Carpaccios
Predica di Santo Stefano (St. Stephens sermon)
on loan from the Louvre, virtual reconstructions of the ghetto
in various periods, and sacred books will conjure up the rich
complexity of this exchange.
Ms.
Calabi became more somber when the conversation turned to the
present. Renaissance scholar Francesco Sansovino wrote that
for the Jews, Venice was quasi una vera terra di promissione
practically a true promised land, she said. But
today Jewish Venice is a small community within a small city.
The 500th anniversary is an occasion not to celebrate you
dont have a festival for a ghetto but to commemorate.
An unbroken stretch of 500 years of history will not happen again
soon.
I
heard similar sentiments voiced later in the week at a packed
meeting of an informal discussion group that gathers at intervals
to consider issues pertinent to Venetian Jewry. The members had
assembled that night in a pretty little house on a canal in Cannaregio
near the Gesuiti Church, a Baroque pile that presides over a quarter
once inhabited by artisans and artists (Titian and Tintoretto
among them). My Italian, though not quite up to the rapid flow
of ideas, was good enough to register the passion and erudition
that these 30 or so men and women brought to a discussion of their
deeply rooted community.
Amos
Luzzatto, an esteemed Venetian-Jewish intellectual and the past
president of the Jewish Community of Venice, was present, and
we chatted for a few minutes about the small Jewish cemetery on
the Lido, the beit midrash (study room) named for
his family that is still in use in the ghetto, and the book by
his renowned ancestor Rabbi Simchah Luzzatto that I had spotted
in the Jewish Museum.
I
didnt have a chance to ask Mr. Luzzatto how he felt about
the state of the ghetto today, but as I picked my way back to
SS. Giovanni e Paolo through deserted echoing alleys and over
black filaments of water, I thought of a comment he had made in
a recent interview posted on YouTube: The ghetto today belongs
to the city of Venice it does not belong to the Jews. The
ghetto has become part of the panorama of Venice.
The
panorama was its most ravishing the day I met Venices head
rabbi, Scialom Bahbout, for lunch in the campo. Maybe it was the
dazzle of another clear December day or the adrenaline of the
holidays (Hanukkah was ending, Christmas still a week away), but
the campo, which had struck me as rather forlorn on prior trips,
now looked like a stage set waiting for a play. (In fact, this
summers production of The Merchant of Venice
will be staged right here, notes Shaul Bassi, a professor at the
University of Venice who is spearheading the production.)
Mothers
pushed strollers in and out of shadows cast by the teetering ghetto
skyscrapers. Booted and scarfed Venetians clicked
their heels across a bridge and disappeared into the inviting
trattorias that line the fondamenta (bank) of the Rio della Misericordia
canal. A small knot of tourists hovered by the entrance to the
Jewish Museum, a charming warren of rooms stuffed with precious
objects and books (and slated for a major makeover later this
year under the aegis of Venetian Heritage, an international organization
dedicated to preserving the citys cultural riches). I had
just enough time before lunch to duck down an alley and browse
the elegant Judaica pieces in glass and gold at Arte Ebraica Shalom.
The
one jarring note was the makeshift police booth at the far end
of the campo. Though there have been no attacks here, the booth
is staffed around the clock by Italian police, rarely seen elsewhere
in Venice, and the Jewish community has brought in its own private
Israeli security guard. The juxtaposition of the armed police
and the two Holocaust memorials (a series of bronze reliefs on
either side of the Jewish old-age home that encloses one side
of the campo) is apt. During the Nazi occupation, some 250 Venetian
Jews, including its beloved chief rabbi Adolfo Ottolenghi, were
seized from the ghetto and elsewhere in the city and sent to Auschwitz
and a Trieste concentration camp. Eight returned.
The
conversation touched only briefly on the Holocaust in the course
of my leisurely lunch with the rabbi at Ghimel Garden, the popular
kosher restaurant that opened recently beside the old-age home.
Davide Federici, a local journalist,
and the Venetian sculptor Giorgio Bortoli were present, and Rabbi
Bahbout, who is highly regarded after two years in the community,
seemed entirely in his element as the talk rambled around art,
politics, history, cinema and food.
Did
you know sarde in saor sweet and sour sardines, a
ubiquitous winter appetizer in Venice is typically
Jewish? the rabbi asked as the first round of plates appeared
beside our glasses of prosecco. I was aware of the influence of
ancient Jewish recipes on Roman cuisine, but it never occurred
to me there was anything Jewish about the food of Venice, where
shellfish (not kosher) figures in so many dishes. Id also
never seen an Orthodox rabbi sipping prosecco.
By
the time the pasta arrived, the conversation had moved on to the
rabbis dream project: a Jewish university in Venice. The
challenge today is to sustain the vivacity of our culture and
carry it into the future. What better way than with an international
Jewish university? In Venice today, conservation tends to
dominate other concerns but what we really need is
to construct the next 500 years.
The
rabbis American-born wife, Lenore Rosenberg Bahbout, joined
us for pinza, a thrifty confection of stale bread and spice. We
were chuckling about all the celebrities (Barbra Streisand, Donna
Karan, Diane von Furstenberg, Barry Diller) whom Toto Bergamo
Rossi, the charming director of Venetian Heritage, had tapped
to fund the ghetto restoration project. Its wonderful,
said Mrs. Bahbout. But it would be even more wonderful if
this money could be used to restore the soul of the ghetto.
I
contemplated the soul that Saturday morning, my last in Venice,
at the Shabbat service in the Scuola Levantina. The high, dim
sanctuary was about a quarter full, perhaps 40 men scattered around
the benches that ran the length of the room between the massively
carved bimah and the red-curtained ark of the covenant, with 15
or so women peering down at us from the upstairs gallery.
Id
been in Venice less than a week, but already I recognized faces
Paolo Gnignati, the current president of the Jewish community;
Elly, the strapping Israeli security guard who had warned no
cellphones theyre Orthodox! before letting
me enter the synagogue; and of course Rabbi Bahbout, distinguished
and elegant in his fedora as he chanted the Sephardic liturgy.
Every
Venetian I spoke to, Jew and gentile alike, had expressed deep
pessimism about the citys future. But as I sat in this sacred
space in the hushed, carless city, listening to the Hebrew prayers
and Italian murmur, I felt reassured, not discouraged, by the
evidence of time. Since the ghetto was first established, doges,
merchant princes, Shylock, Napoleon, the Austrians, the Nazis
have come and gone (and in Shylocks case, will soon return).
Through that half-millennium of history, Jews have gathered on
Sabbath mornings like this one at the serene cusp of winter to
pray and gossip in the Venice ghetto.
IF
YOU GO
The
website of the Jewish Community of Venice, veniceghetto500.org/?lang=en,
has the latest information about events planned for the anniversary
year. The Venetian Heritage Council, vh-council.org, is in charge
of the coming restoration of the Jewish Museum and the ghetto
synagogues.
Venice,
the Jews and Europe: 1516 to 2016 will be on view at the
Ducal Palace (veniceghetto500.org/la-mostra/?lang=en, Piazza San
Marco) from June 19 to Nov. 13. Tickets are 19 euros (about $20)
and can be purchased online.
The
Merchant of Venice will be performed outdoors in the Campo
di Ghetto Nuovo on July 26, 27, 28, 29, and 31, with a rain date
on Aug. 1. The production, in English, is being staged through
a partnership between Compagnia de Colombari theater company
(colombari.org/#!home/c1pbl) and CaFoscari University of
Venice. For tickets and further information, see themerchantinvenice.org.
The
Jewish Museum of Venice is open from 10 a.m. to 5:30 p.m. Oct.
1 to May 31 and until 7 p.m. from June 1 to Sept. 30. Hourly guided
tours of the synagogues (in Italian and English) start at 10:30
( museum admission is €4; museum and synagogue tour is €10).
The museum also offers tours of the Jewish cemetery on the Lido,
with advance booking. Closed Saturdays and Jewish holidays. For
more information, museoebraico.it/english/museo.html.
The
Kosher in Venice website, kosherinvenice.com, lists kosher restaurants,
hotels and food shops in the ghetto, including Ristorante Ghimel
Garden, the recently opened Giardino dei Melograni guesthouse,
and Panificio Volpe Giovanni, a bakery and grocery.
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2013
Il maestro Giorgio Bortoli con il Monsignor Francesco Moraglia
The maestro Giorgio Bortoli with Monsignor
Francis Moraglia
Il
Leone in Moeca , realizzato da Giorgio Bortoli, offerto in dono
al Mons. Moreglia
The Lion in moeca, created by Giorgio Bortoli,
offered as a gift to the Bishop Moreglia
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Venezia,
primi giorni di ottobre 2013
Una rappresentanza dell'Associazione Nazionale Polizia
Penitenziaria (ANPPE) ha incontrato il Patriarca di Venezia Francesco
Moraglia.
Al Mons. Moraglia è stata regalata una scultura realizzata
dal maestro Giorgio Bortoli, un "Leone in moeca" con croce,
simbolo di pace.
Venice,
the first days of October 2013
A representative of the National Penitentiary Police
(ANPPE) met with the Patriarch of Venice Francesco Moraglia.
At Bishop Moraglia was presented with a sculpture created by master
Giorgio Bortoli, a "Lion in moeca" with the cross, a symbol
of peace.
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L'articolo
dell'evento,
pubblicato sulla rivista dell'ANPPE, n. 9, mese di settembre/ottobre
2013
The
article of the event, published in the journal dell'ANPPE, n.
9, September / October 2013
L'articolo apparso su Il
Gazzettino del 18 ottobre 2013
The article appeared in The
Gazzettino October 18, 2013
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2013
Copertina della locandina della mostra personale del maestro Bortoli
intitolata "Le Chimere di Pace" presso l'Hotel de la
Poste a Cortina d'Ampezzo (BL) - Dolomiti
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Inaugurata
la mostra personale di Giorgio Bortoli
"Le
Chimere di Pace"
presso
l'Hotel de la Poste a Cortina d'Ampezzo (BL), nel cuore delle
Dolomiti
periodo
da Agosto a settembre 2013
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2013
La Nuova - Domenica 2 giugno 2013
Il
Gazzettino - Martedì 9 luglio 2013
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La
Performance dell'Artista Giorgio Bortoli
Con un Leone Marciano Alato,
sbarca davanti ai giardini durante l'inaugurazione
della Biennale Arti Visive di Venezia
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2012
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Caldiero,
Via Fermi (VR)
Installata
la statua in memoria di
Frate Ildefonso Corrà,
scultura in bronzo, altezza cm 170, peso Kg 200
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L'Arena
- sabato 22 dicembre 2012
CALDIERO.
Via vai di persone in via Fermi
Padre Ildefonso richiama i fedeli alla sua statua
Soddisfazione per la famiglia e per l'autore dell'opera in bronzo
È
stata posta da poco in via Fermi a Caldiero e già sono numerose
le persone che hanno fatto visita, offermandosi in preghiera, alla
statua bronzea che raffigura padre Ildefonso Corrà, l'angelo
dei Balcani.
A forgiare questi due quintali di bronzo è stato il maestro
veneziano Giorgio Borboli, artista noto alivello internazionale
anche per aver realizzato un busto in bronzo di Maria Callas a Monaco
di Baviera.
"Avevo poche foto di padre Ilde per realizzare l'opera",
spiega Bortoli, "ma lo ricordo quando era Venezia nel convento
di San Francesco della Vigna di certo è stato lui dall'alto
a darmi lìspirazione". È soddisfatto l'artista
sopratutto del fatto che la gente che ha conosciuto padre Corrà
davanti alla statua del frate Zingaro dica "L'è proprio
lu'". Intatti Borboli lo ha ritrattato com'era con il saio
un posgualcito, lo sguardo penetrante e quel dito ammonitore che
ha una sua ragion d'esserg come spiega Umberto Corrò fratello
di padre Ildefonso: "È li a indicare la via giusta,
a esortare a riflettere sul proprio operato, a ricordare a chi vive
nell'agio che lui ha visto con i suoi occhi dove c'è il bisogno".
"Ho unaf oto in cui pure mia madre ha l'indice alzato",
racconta Umberto "ricordo che, durante un diverbio le dissi
che di me, che da Caldiero ero stato mandato a Malcesine, non importava
a nessuno. Lei mi prese la mano e mi chiese quale delle cinque dita
sarei stato disposto a farmi tagliare. Attonito risposi nessuna
e lei replico: E tu pensi che io mi sarei privata di uno dei miei
figli se non fosse stato per il suo bene? Ho trasmesso a Bortoli
tutti questi aspetti", conclude Umberto, "Affinchè
potesse trovare la giusta espressione della figura". Ad attestare
che il maestro veneziano ci sia riuscito sono le persone che davanti
alla statua sussurrano: "Sembra che ci veda e ci parli come
faceva un tempo". M.R.
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2012
Il Sommo Pontefice mentre ammira la scultura ricevuta in omaggio
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ROMA
7 novembre 2012
Omaggio
al Sommo Pontefice
S.S. BENEDETTO XVI
Donata
al Sommo Pontefice, S.S. Benedetto XVI, da parte dell'Associazione
Nazionale di Polizia Penitenziaria, una scultura realizzata dal
maestro Giorgio Bortoli raffigurante una Madonna Nicopeja (scultura
in bronzo cm 33 x 22).
L'associazione intende così esprimere il più sentito
ringraziamento per l'omaggio di cui si è fatto dono a S.S.
Benedetto XVI, in occasione dell'Udienza in Piazza San Pietro il
7 novembre 2012.
La Statuetta, che sarà custodita negli Archvi del Vaticano,
rimarrà quale espressione storicamente tangibile dell'A.N.Pe.,
nei confronti del Santo Padre.
IL GAZZETTINO
- Giovedì 3 gennaio 2013
Un'opera
d'arte per il Papa
(T.B.)
Una scultura con la croce in bronzo, che riproduce la Madonna
Nicopeja della Basilica di San Marco, è stata donata al
Papa dall'Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria, per iniziativa
del prsidente di Venezia, Vitantonio Petrelli.
La pregevole opera, dello scultore veneziano Giorgio Bortoli,
è stata consegnata personalmente a Benedetto XVI dal vice
capo dell'Associazione penitenziaria, Simonetta Matone.
L'opera è contraddistinta dall'insegna araldica della sezione
di Venezia dell'Associazione.
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L'artista Giorgio Bortoli mentre illustra al Santo Padre le
caratteristiche dell'opera.
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Particolare della Madonna
Nicopeja con crocefisso - bronzo cm 33x22
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Lettera
di ringraziamento della Segreteria dello Stato Vaticano all'Artista
Giorgio Bortoli per la realizzazione dell'opera "Madonna Nicopeja"
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Lettera di ringraziamento dell'A.N.Pe. all'Artista Giorgio Bortoli
per la realizzazione dell'opera "Madonna Nicopeja"
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Lettera
di ringraziamento da parte della Curia Patriarcale di Venezia all'Artista
Giorgio Bortoli
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2012
18 giugno 2012 - Lo scultore Giorgio Bortoli consegna la scultura
sulla rinascita della Fenice al Prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia.
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La
rinascita della Fenice e del Campanile
Un
opera dello scultore veneziano Giorgio Bortoli è stata donata,
dall'Associazione
Polizia Penitenziaria,
al
Prefetto di Venezia
18
giugno 2012
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18
giugno 2012 - La scultora reralizzata dal Maestro Giorgio Bortoli,
donata al Prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia.
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La
Nuova Venezia - sabato 30
giugno 2012
OPERA DI GIORGIO
BORTOLI DONATA DALL'ASSOCIAZIONE POLIZIA PENITENZIARIA
Al prefetto una scultura sulla rinascita di Fenice e Campanile
Nei
giorni scorsi, una delegazione dell'associazione nazionale
Polizia penitenziaria, sezione di Venezia con il presidente provinciale
Vitantonio Petrelli, il segretario Stefano Rubini e lo scultore
Giorgio Bortoli - è stata ricevuta dal prefetto Domenico
Cuttaia. Occasione dell'incontro, la consegna dei documenti con
i quali si certifica I'autenticità della scultura consegnata
al prefetto dal procuatore capo della Repubblica, Luigi Delpino,
durante la manifestazione "Per non dimenticare", organizzata
dall'Anppe veneziana il 28 aprile.
La scultura di Giorgio Bortoli rappresenta la prima pagina dell'edizione
speciale dedicata all'incendio della Fenice del 1996, incastonata
in una Fenice in bronzo composta dall'artista insieme a un frammento
di legno bruciato del Teatro.
Alla base dell'opera - in occasione del centenario della ricostruziome
- I'artista ha fissato un pezzo di mattone dello storico campanile
di San Marco, crollato nel 19O2, recuperato insieme ad altri pezzi
dallo stesso scultore, durante alcune sue immersioni in Adriatico,
dove i mattoni irrecuperabili
vennero affondati.
Il prefetto Cuttaia ha ringraziato l'associazione per le manifestazioni
organizzate e "in particolare per le conferenze organizzate
per far apprendere la legalità ai giovani nei vari istituti
scolastici della città e dell'entroterra veneziano",
incitando I'associazione Polizia penitenziaria a continuare nell'azione
di informazione civica, dando la sua piena disponibilità
a partecipare a nuove iniziative.
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Il
Gazzettino di Venezia -
domenica 8 luglio 2012
L'Associazione
Polizia Penitenziaria dal prefetto
Nei
giorni scorsi una delegazione della sezione di Venezia dell'Associazione
nazionale Polizia Penitenziaria guidata dal presidente provinciale,
Vitantonio Petrelli, dall'addetto alla segreteria, Stefano Rubini
e dallo scultore Giorgio Bortoli è stata ricevuta dal prefetto,
Domenico Cuttaia al quale è stata consegnata un'opera dell'artista
veneziano.
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2011
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2011
Sabato
4 giugno 2011 - Il
Leone di Giorgio Bortoli visita l'ingresso della Biennale di Venezia
Saturday, June 4, 2011 - The
Lion of George Bortoli visit the entrance of the Biennale di Venezia
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2011
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Domenica
8 maggio 2011
Per
i 50 anni dell'Aeroporto, donata una scultura di Bortoli al Papa
Il
Papa, in occasione della sua recente visita a Venezia, ha inaugurato,
benedicendola, una scultura di Giorgio Bortoli creata per i 50 anni
dell'aeroporto Marco Polo di Tessera.
L'8 maggio scorso, prima di lasciare Venezia, Benedetto XVI si è
fermato qualche minuto nella sala ricevimento dello scalo veneziano.
Alla presenza di autorità civili e religiose (tra le quali
il Patriaca Scola, il ministro Sacconi, il governatore Zaia, il
prefetto, il sindaco,la presidente della Provincia e il presidente
dell'aeroporto, Enrico Marchi) ha benedetto l'altorilievo. Si tratta
di un'opera in bronzo, delle dimensioni di 1 metro per 50 centimetri,
raffigurante un aereo, in lega leggera in fusione di alluminio,
che decolla passando sopra la Basilica ed il Campanile di San Marco;
l'altorilievo è stilizzato e antichizzato con ossidazione
verde.
(foto: Il Papa in partenza da Tessera ha benedetto I'opera)
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2010
Marina
Ripa di Meana riceve dal Maestro Giorgio Bortoli l'Araba Fenice
in Bronzo da lui realizzata.
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10
dicembre 2010
Ristorante "Per la Rosa" a Mira
Presentazione
del Libro
Virginia
Agnelli
Madre e Farfalla
di
Marina Ripa di Meana e Gabriella Mecucci
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Copertina
del libro con la dedica della scrittrice:
"A
Giorgio, alla nostra antica amicizia con molti complimenti per il
grande talento"
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2010
NEL
NOME DELLA MADRE - Arte e cultura a Motta di Livenza (TV) - settembre
2010
Nuova
scultura del Maestro Bortoli intitolata: Madre dei Miracoli, Installata
presso la Chiesa dell'Ospedale di Motta di Livenza.
Scultura altorilievo in bronzo, acciaio e vetro di murano; installazione
permanente.
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Gli
inviti alla Rassegna d'Arte e Cultura
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Locandina (fronte)
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Locandina
(retro) con le foto delle opere partecipanti alla rassegna d'Arte
e Cultura.
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Il
Gazzettino di Treviso,
sabato
2 ottobre 2010
Settimanale
della Diocesi di Vittorio Veneto: L'Azione
10
ottobre 2010
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Tribuna
di Treviso, sabato 2 ottobre 2010
Il
Gazzzettino, Domenica 19 settembre 2010
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Le
personalità presenti all'inaugurazione e benedizione della
nuova scultura del maestro Bortili: Madre dei Miracoli. Da sin
verso destra: io sindaco di Motta di Livenza, L'artista Giorgio
Bortoli, Il Prefetto di Treviso immediatamente dietro Bortoli,
Il Vescovo di Vittorio Veneto ed il Presidente dell'Ospedale di
Motta di Livenza
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Giorgio
Bortoli al centro insieme alle autorità presenti alla cerimonia
La
scultura "Madonna dei Miracoli" realizzata da Bortoli
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Bortoli
insieme alla Critica d'Arte dott. Santin, con alle spalle la parete
della chiesa dove è stata installata la scultura
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Scoprimento
della scultura durante l'inaugurazione
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Frontespizio
della pubblicazione sulla Storia dell'Ospedale di Motta di Livenza
Retro
della pubblicazione con la foto della scultura realizzata da Bortoli
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2010
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VENICE
MUSIC AWARDS - 2010
RAI 2 - Sabato 24 luglio 2010
VENICE
MUSIC AWARDS
Programma
musicale condotto da Amadeus
Foto: Amadeus premia Alexia con l'opera realizzata dal maestro
Bortoli
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A
sinistra l'opera realizzata dal Maestro Giorgio Bortoli. Scultura
realizzata in bronzo utilizzando come piedistallo uno dei mattoni
del vecchio Campanile di San Marco crollato
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2010
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Fronte
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Retro
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Marzo
2010
Venezia - Isola di San Servolo
Consegna della Medaglia
"
Un Giardino Cinese a San Servolo"
della Provincia di Venezia (Venice International University).
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2009
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2009
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Novembre
2009
- Anche Topolino possiede la pietra del Campanile di San Marco
Mira
(VE) - Teatro Villa dei Leoni
Premio
Città di Mira per l'arte e la cultura in europa
Giorgio
Cavazzano, disegnatore della Walt Disney, uno dei papà
di Topolino. è stato premiato a novembre 2009, con la scultura
"Leone su pietra del Campanile", realizzata dal Maestro
Giorgio Bortoli.
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2009
VENICE
MUSIC AWARDS - 2009
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2009
"Materiche
armonie dell'arte" - giovedì 10 settembre 2009
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DUEMILA
Mensile di informazione culturale del nordest
n. 7 luglio 2009
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ALLA
MARCIANA
Quelle
materiche armonie creative
VENEZIA
- Nella
splendida cornice del manierismo a Venezia che si ammira nel soffitto
decorato a grottesche su fondo d'oro della Biblioteca Nazionale Marciana,
è stata allestita una collettiva d'arte contemporanea, "Materiche
armonie dell'arte", con quattro artisti: due pittori, Joseph
Kaliher e Pia Parodi, e due scultori Giorgio Bortoli e Paola Crema.
"Venezia
sta diventando uno dei poli a livello internazionale per l'arte contemporanea"
ha dichiarato con soddisfazione, all'inaugurazione l'assessore comunale,
Luana Zanella, esprimendo il suo compiacimento al direttore della
Marciana, Maria Letizia Sebastiani, che l'ha introdotta, per la bella
e raffinata mostra, e per le iniziative di rilievo della Biblioteca
sempre aperta al territorio. Sottolineando tra l'altro, la fattiva
e preziosa collaborazione instaurata con l'amministrazione comunale.
La mostra è stata organizzata con l'Associazione culturale
AMI.BE.C (Amici Beni Culturali), un'associazione di dipendenti del
Ministero per i beni e le attività culturali aperta a tutti
coloro che manifestino interesse per l'arte e la cultura.
Bortoli,
noto artista veneziano, ha parlato con passione del "duro lavoro
dello scultore che maneggia marmo, bronzo, vetro, acciaio, mettendoci
il cuore". Crema, artista eclettica, usa materiali vari, preziosi,
dall'argento alla madreperla, dal cristallo di rocca al bronzo. Per
Kaliher, i suoi quadri, tra il surrealista e il concettuale, sono
senza titolo perché "mi rivolgo al cuore e alla psiche
delle persone e ognuno può vedere nelle mie opere secondo le
proprio sensazioni. I colori sono accesi, vividi, e come dice il Vangelo,
bisogna tornare bambini, con lo sguardo innocente, per vedere e capire".
Parodi invece, delle sue tele, ha detto: "Dipingo le mie emozioni"
che si sono tradotte nella splendida luce che inonda scorci e paesaggi.
La
rassegna bene si inserisce per il suo valore artistico e documentario
nell'ottica della fruizione e della valorizzazione di opere di artisti
contemporanei all'interno di uno dei più importanti e preziosi
patrimoni artistici e culturali del mondo, gioiello di cultura e di
bellezza.
Maria
Teresa Secondi
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The
Marciana
Those matters creative harmonies
VENICE
- In the wonderful frame of mannerism in Venice that is admired
in the ceiling decorated with grotesques on a gold Marciana National
Library, was set up a group of contemporary art, "Mater harmonies
of art," with four artists: two painters, Joseph Kaliher
and Pia Parodi, and two sculptors Giorgio Bortoli and Paola Crema.
"Venice is becoming a major international centers for contemporary
art," he declared with satisfaction, opening the city councilor,
Luana Zanella, expressing his appreciation to the Director of
the Marciana, Maria Letizia Sebastiani, which introduced , for
the beautiful and elegant exhibition, and the major initiatives
of the Library is always open to the territory. Stressed, inter
alia, the active and valuable cooperation established with the
local administration. The exhibition was organized by the Cultural
Association AMI.BE.C (Friends of Cultural Heritage), an association
of employees of the Ministry of Heritage and cultural activities
open to all who manifest interest in art and culture.
Bortoli, famous Venetian artist, spoke passionately of the "hard
work of the sculptor wielding marble, bronze, glass, steel, putting
the heart." Cream, eclectic artist, uses various materials,
ornaments, from silver to pearl, rock crystal from the bronze.
For Kaliher, his paintings, including surrealism and conceptual,
are without a title because "I appeal to the hearts and psyches
of people and everyone can see in my work according to their own
feelings. The colors are bright, vivid, and as he says the Gospel,
we must turn children, with the innocent eyes to see and understand.
" Parodi instead of his paintings, said: "I paint my
emotions" which resulted in the wonderful light that floods
panoramas and landscapes.
The review fits well for its artistic and documentary in the spirit
of enjoyment and appreciation of works by contemporary artists
in one of the most important and valuable artistic and cultural
heritage of the world, a jewel of culture and beauty. Maria Maria
Teresa Secondi
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"Materiche
armonie dell'arte"
giovedì 10 settembre 2009 alle ore 17.00
La
Biblioteca Nazionale Marciana, antica e attenta custode della
memoria veneziana, conserva il suo inestimabile patrimonio in
due prestigiose e storiche sedi veneziane: 1'edificio della LibreriaSansoviniana
e l'antica Zecca. La Sala della Libreria presenta una decorazione
pittorica del soffitto, decorato a grottesche su fondo d'oro,
che costituisce un ciclo grandioso espresso nei tondi, opera di
diversi artisti il cui disegno iconografico complessivo richiama
da una parte le possibili attività che si aprono al patrizio
o al cittadino al servizio della Repubblica, dall'altra le discipline
che rappresentano gli clementi costitutivi dcl sapere. Tale è
l'importanza e il numero delle opere che il soffitto è
stato definito il manifesto del manierismo a Venezia.
E' in questa cornice che la Bibliotcca Nazionale Marcianaa ospita
una collettiva di arte contemporanea con quattro artisti: i pittori
Joscph Kaliher e Pia Parodi e gli scultori Giorgio Bortoli e Paola
Crema. Le opere esposte attraverso visioni naturalistiche, oniriche
o mitiche, di cui ognuno degli artisti è portatore e interprete,
consentono di tracciare un sentiero comune nel quale sono messe
a fattor comune esperienze e capacità realizzative proprie
dei diversi artisti allo scopo di offrire a tutti un'offerta culturale
ampia e variegata.
La
mostra, organizzata in collaborazione con l'Associazione culturale
AMI.BE.C (Amici Beni Culturali), ben si inserisce per il suo valore
artistico c documentario nell'ottica della fruizione e della valorizzazione
di opere di artisti contemporanei all'interno di uno dei più
importanti e preziosi patrimoni artistici e culturali del mondo,
gioiello di cultura c di bellezza.
Maria
Letizia Sebastiani
Direttore della Biblioteca Nazionale Marciana Biblioteca
Naziozionale Marciana
Piazzetta
San Marco n. 7
30124 Venezia tel: 041.2407211 fax: 041.5238803
http: / /marciana.venezia.sbn.it
Ufficio
Stampa Annalisa Bruni
041.2407238 - bruni@marciana.venezia.sbn.it
La
S. V. è cordialmente invitata
giovedì 10 settembre 2009 alle ore 17.00
all'inaugurazione della mostra "Materiche
armonie dell'arte" - Artisti:
Giorgio Bortoli e Paola Crema (scultori) - Joseph Kaliher e Pia
Parodi (pittori)
Venezia,
Antisala della Librenia Sansoviniana
(Piazzetta San Marco n. 13/a) - Vin
d 'honneur a seguire
Giorgio
Bortoli
Scultore
veneziano. La sua Vocazione artistaca ha origine in famiglia,
il nonno Paterno era infatti pittore e scultore. Il suo percorso
formativo si è svolto nelle botteghe, imparando come lavorare
il marmo dai marmisti, il ferro dai carpentieri e dai fabbri,
il vetro a Murano, nelle fonderie. La scultura è il suo
mondo. E' credere idealmente in quello che uno sente dentro, una
grande energia che uno cerca di trasformare. Lo scultore è
come un trasduttore che prende quest'energia e la trasforma meccanicamente.
Le sue opere sono esposte in numerosi musei in Italia e all'estero.
Joseph
Kaliher
E'
nato a Dallas, in Texas, Stati Uniti d' America. Cresciuto in
Italia e in Inghilterra, è stato alla scuola del Maestro
Maurizio Martelli dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze.
Si è poi diplomato al rinomato Institute Superieur de Peinture
Van Der Kelen et Longelain, a Bruxelles, dove si è specializzato
nella pittura trompe l'oeil, sotto la tutela del Maestro Clemente
Van Der Kelen. II suo lavoro nel genere surrealista è un'interpretazione
della filosofa che Joseph stesso ha battezzato Genuina Retorica.
Paola
Crema
Artista
eclettica, fondatrice del movimento "Artisti Artefici",
antiquaria, appassionata d'arte e conoscitrice del mondo dei gioielli
(è una dei tre artisti che hanno rappresentato l'Italia
nella Mostra del passaggio del millennio ad Atene all'Ilias Lalaounis
Jewelry Museum), ha realizzato sculture in madreperla, bronzo
e argento. I suoi lavori sono stati presentati nei Musei di Anversa,
Istanbul, Ankara, Cairo, Singapore, Tel Aviv e Kuala Lumpur. Esprime
la sua poliedricità usando materiali vari, sempre estremamente
preziosi o da lei impreziositi.
Pia
Parodi
Nata
a Sanremo, risiede da molti anni a Roma done ha iniziato la sua
formazione artistica frequentando la Scuola Libera del Nudo -
Accademia di Belle Arti. Alla scuola del M° Antonio Necci,
ha potuto conquistare un suo stile molto personale caratterizzato
da paesaggi realizzati per lo più con colori ad olio, ricchi
di reminiscenze impressioniste, dove la luce e i cromatismi e
delicati cercano di trasmettere l'emozione che di volta in volta
cambia con passaggi obbligati in sensazioni di pace, di armonia,
di desiderio di far parte di quei paesaggi presi quasi in prestito
da un sogno, sereni tanto da far dimenticare, almeno per un attimo,
le contrarietà del quotidiano.
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"Matter
harmonies of art"
Thursday, September 10th, 2009 at 17:00
The
Biblioteca Nazionale Marciana, the ancient Venetian and careful
guardian of the memory retains its priceless heritage and historical
sites in two prestigious Venetian 1'edificio of LibreriaSansoviniana
and Old Mint. The Hall of the Library presents a pictorial decoration
of the ceiling, decorated with grotesques on a gold ground, which
is a grand cycle expressed in rounds, the work of several artists
whose design draws from a comprehensive iconographic part of the
possible activities that open to the patrician or the Citizens for
the Republic, on the other disciplines that represent the constituent
clement dcl know. Such is the importance and the number of works
that the ceiling has been called the manifesto of mannerism in Venice.
E 'in this framework that the Bibliotcca National Marcianaa houses
a contemporary art collective of four artists: painters Joscph Kaliher
and Pia Parodi and sculptors George Bortoli and Paola Crema. The
works on display through naturalistic vision, dreamlike or mythic,
each of which is the bearer of artists and interpreter, allows for
a common path in which they are made to factors common experiences
and construction capabilities of the various artists in order to
give everyone a ' wide and varied cultural offerings.
The exhibition, organized in collaboration with the Cultural Association
AMI.BE.C (Friends of Cultural Heritage), good fits to its artistic
value c documentary perspective of enjoyment and appreciation of
works by contemporary artists within a the most important and valuable
artistic and cultural heritage of the world, culture is a jewel
of beauty.
Maria
Letizia Sebastiani
Director of the Biblioteca Nazionale Marciana Marciana Library Naziozionale
No
Piazzetta San Marco 7
30124 Venice Tel: 041.2407211 Fax: 041.5238803
http:/ / marciana.venezia.sbn.it
Press Office Annalisa Bruni
041.2407238 - bruni@marciana.venezia.sbn.it
Holy
V. is cordially invited
Thursday, September 10th, 2009 at 17:00
inauguration of the exhibition "harmonies Materiche art"
- Artists: Giorgio Bortoli and Paola Crema (sculptor) - Joseph Kaliher
and Pia Parodi (painters)
Venice,
vestibule of Librenia Sansoviniana
(Piazzetta San Marco 13 / a) - Vin d 'honneur to follow
Giorgio
Bortoli
Venetian sculptor. His vocation artistaca originates in the family,
the paternal grandfather was in fact a painter and sculptor. His
training took place in workshops, learning how to work the marble
by marble workers, carpenters and iron from the blacksmiths, glass
in Murano, in foundries. The sculpture is his world. And 'think
ideally what one feels inside, a great energy that one tries to
transform. The sculptor is a transducer that takes this energy and
transforms it mechanically. His works are exhibited in many museums
in Italy and abroad.
Joseph
Kaliher
E
'born in Dallas, Texas, United States of' America. Raised in Italy
and England, was the school of Maestro Maurizio Martelli Accademia
delle Belle Arti in Florence. She then graduated from the renowned
Institute Superieur de Peinture Van Der Kelen et Longelain in Brussels,
where he specialized in painting trompe l'oeil, under the tutelage
of Master Clement Van Der Kelen. His work in the surrealist genre
is an interpretation of the philosophy that Joseph himself has baptized
Genuina Rhetoric.
Paola
Crema
Eclectic
artist, founder of the movement "Artists Framers, antiques,
art lover and connoisseur of the world of jewelry (it's one of three
artists who represented Italy in the exhibition of the passage of
the millennium all'Ilias Lalaounis Jewelry Museum in Athens) , has
created sculptures in mother of pearl, bronze and silver. His works
have been presented at museums in Antwerp, Istanbul, Ankara, Cairo,
Singapore, Tel Aviv and Kuala Lumpur. Expresses its versatility
by using various materials, always extremely valuable or she embellished.
Pia
Parodi
Born
in San Remo, resided for many years, done in Rome began his artistic
education by attending the Scuola Libera del Nudo - Academy of Fine
Arts at the school of Maestro Antonio Necci, Alonso took his very
personal style characterized by landscapes designed for mostly with
oil paints, full of reminiscences of the Impressionists, where light
and delicate colors and try to convey the emotion that in turn changes
with narrow places into feelings of peace, harmony, desire to be
part of those landscapes almost taken on loan from a dream, serene
enough to make us forget, at least for a moment, the vexations of
daily life
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"Materiche
armonie dell'arte"
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2009
2009
- INAUGURAZIONE A FAVARO VENETO (VE) del Piazzale dedicato ai Cavalieri
della Repubblica
2009
- Inauguration Venetian FAVARO (VE) Of the Square devoted to the
Riders of the Republic
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Lettera
della Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica.
Gentile
Presidente, il Presidente della Repubblica ha ricevuto la fotografia
dell'inaugurazione del Piazzale Cavalieri della Repubblica Italiana
con il monumento realizzato dal Cav. Giorgio Bortoli nel Comune
di Venezia e La ringrazia molto.
L'impegno profuso dall'Unione Nazionale Cavalieri d'Italia sezione
di Venezia rispecchia lo spirito fondante dell'Ordine "Al merito
della Repubblica Italiana".
Colgo volentieri l'occasione per salitarLa con viva cordialità
ed inviarLe gli auguri di buon anno.
(Giulio Maria Viola)
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Letter
of the General Secretariat of the Presidency of the Republic.
Dear
President, the President of the Republic has received a photograph
of the inauguration of the Square Knights of the Italian Republic,
the monument made by Cav. Giorgio Bortoli in the City of Venice
and thanks you very much.
The commitment by the National Knights of Venice Italy section reflects
the founding spirit of the Order of Merit of the Italian Republic.
"
I gladly take this opportunity to warmly Salit and send you good
wishes for the New Year.(Giulio Maria Viola)
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Il
Gazzettino di Venezia
Domenica 28 giugno 2009
Un
cavallo rampante alto quasi tre metri per il nuovo piazzale dei Cavalieri
d'Italia. L'inaugurazione
del monumento ai Cavalieri della Repubblica a Favaro
(M.D.L)
Si è svolta ieri a Favaro la cerimonia d'inaugurazione del
Piazzale Cavalieri della Repubblica Italiana. Si tratta del primo
spazio in Italia dedicato ai Cavalieri della Repubblica: è
situato nell'area accanto alla palestra Rodari in via Carlo Agnoletti
e al centro del nuovo Piazzale è stato collocato un monumento
creato dall'artista Giorgio Bortoli in onore dell'intitolazione.
L'opera,
alta 2,70 metri per una larghezza di 1,35 metri, è realizzata
in acciaio su base di cemento e marmo e raffigura un cavallo rampante
riprodotto in tre sagome affiancate l'una all'altra che si ispirano
ai cavallini lignei settecenteschi che ornavano le scuderie di Villa
Pisani a Stra.
Il monumento riproduce un'impressione di dinamismo e velocità
che si accompagna alla nobiltà di posa dell'animale.
Alla
cerimonia, svoltasi sotto la pioggia, erano presenti Ennio Radici,
presidente nazionale Cavalieri d'Italia, il presidente provinciale
dell'Unci Roberto Scarpa, il delegato mandamentale della medesima
associazione Remo Degli Augelli, il presidente della Municipalità
di Favaro Gabriele Scaramuzza, l'assessore regionale alla mobilità
Renato Chisso e il presidente del Consiglio comúnale Renato
Boraso. C'erano, inoltre, parecchie associazioni d'arma, una rappresentanza
dell'Associazione combattenti e reduci, dei Lagunari e dei Carabinieri
e i delegati dell'Unci di diverse sezioni d'Italia tra cui Bergamo
e Verona.
Dopo l'alzabandiera e la benedizione impartita dal parroco di Tessera
don Lionello, hanno preso la parola le autorità intervenute
che hanno elogiato la funzione sociale che l'Unione dei Cavalieri
d'Italia svolge nei confronti dei ceti più bisognosi.
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The
Gazzettino in Venice
Domenica June 28 th 2009
A tall rampant horse almost three meters for the new square of the
Riders of Italy. The inauguration of the monument to the Riders
of the Republic to Favaro
(M.D.L)
he is developed you to Favaro the ceremony of inauguration of the
Square Riders of the Italian Republic yesterday. It deals with the
first space in Italy devoted to the Riders of the Republic: it is
situated in the area close to the gym Rodari in the street Charles
Agnoletti and to the center of the new Square he has been situated
a monument created by the artist Giorgio Bortoli in honor of the
title.
The work, tall 2,70 meters for a width of 1,35 meters, are realized
in steel on base of cement and marble and it represent a rampant
horse reproduced in three placed side by side outlines the one to
the other that you are inspired to the eighteenth-century wooden
foals that adorned the stables of Villa Pisani to Stra.
The monument reproduces an impression of dynamism and speed that
it is accompanied to the nobility of laying of the animal.
To the ceremony, unwound herself under the rain, they were present
Ennio Radici, president national Riders of Italy, the provincial
president of the Unci Roberto Scarpa, the district delegate of the
same association Oar Of the Augellis, the president of the Municipality
of Favaro Gabriele Scaramuzza, the regional alderman to the mobility
Renato Chisso and the President of the Council comúnale Renato
Boraso. There were, besides, quite a lot associations of weapon,
a representation of the association fighting and legionaries, of
the Lagoon ones and of the Policemen and the delegates of the Unci
of different sections of Italy among which Bergamo and Verona.
After the alzabandiera and the benediction imparted by the priest
of it Enrolls Mr. Lionello, you have taken the word the authorities
intervened that you have praised the social function that the union
of the Riders of Italy develops towards the neediest classes.
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La
Nuova - Favaro - Campalto
Domenica 28 giugno 2009
INAUGURAZIONE
BAGNATA A FAVARO
Ecco Piazzale Cavalieri della Repubblica
FAVARO.
Taglio del nastro per il piazzale Cavalieri della Repubblica Italiana.
In tanti ieri mattina, nonostante la pioggia, si sono ritrovati
in via Annia, di fronte alle residenze di recente costruzione, per
presenziare all'inaugurazione del primo spazio dedicato nel Veneto
ai Cavalieri d'Italia e alla scopertura del monumento ai Cavalieri
dell'Ordine al merito della Repubblica.
Presenti Renato Boraso, presidente del consiglio comunale, l'assessore
regionale Renato Chisso che ha portato i saluti del governatore
Galan, e il presidente di Favaro, Gabriele Scaramuzza. Ma c'erano
soprattutto le rappresentanze dell'Unione Nazionale Cavalieri d'Italia
provenienti da tutte le parti della provincia con il presidente
nazionale. (ma.)
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LA
NUOVA - Favaro - Campalto
Domenica 28 June 2009 Inauguration Wet Á. FAVARO
Here is Square Riders of the Republic
FAVARO.
Cut of the ribbon for the square Riders of the Italian Republic.
In so many yesterday morning, despite the rain, they are found again
at the street Annia, in front of the residences of recent construction,
to witness to the inauguration of the first space devoted in Veneto
to the Riders of Italy and the scopertura of the monument to the
Riders of the order to the worth of the Republic.
Present
Renato Boraso, president of the town suggestion, the regional alderman
Renato Chisso that you has brought the regards of the governor Galan
and the president of Favaro, Gabriele Scaramuzza. But there were
above all the representations of the union National Riders of Italy
coming from all the parts of the province with the national president.
(but.)
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Il
Gazzettino di Venezia
sabato 27 giugno 2009
UNCI
- Inaugurazione
oggi a Favaro del pitale dedicato ai Cavalieri della Repubblica
MESTRE
- Su iniziativa della sezione veneziana dell'Unci (Unione Nazionale
Cavalieri d'Italia) si inaugura ufficialmente oggi sabato alle 10,
a Favaro Veneto, il piazzale dedicato ai Cavalieri della Repubblica
Italiana.
Nel corso della cerimonia solenne - alla quale sono state invitate
autorità regionali, provinciali e comunali - verrà
scoperto anche il monumento agli insigniti dell'Ordine Al Merito
della Repubblica Italiana. Un evento di un certo rilievo dal momento
che tale toponimo è il primo del suo genere in Italia.
Mauro De Lazzari
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The
Gazzettino di Venezia
Saturday June 27 th 2009 UNCIs - Inauguration today to Favaro of
the pitale devoted to the Riders of the Republic
MESTRE
- On initiative of the Venetian section of the Unci (Union National
Riders of Italy) it is inaugurated today officially Saturday at
10 o'clock, to Favaro Veneto, the square devoted to the Riders of
the Italian Republic.
During the solemn ceremony - to which regional, provincial and town
authority is been invited - the monument will be discovered to also
honors him some order Á. the Worth of the Italian Republic.
An event of a certain relief from the moment how such toponimo is
the first one of its kind in Italy.
Mauro De Lazzari
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Il
Gazzettino di Venezia
Sabato 27 giugno 2009
Un
piazzale dedicato ai Cavalieri d'Italia
È
il primo nel Veneto, stamane la cerimonia d'inaugurazione
(M.D.L.)
Si svolgerà questa mattina alle ore 10, a Favaro Veneto,
la cerimonia d'inaugurazione del Piazzale Cavalieri della Repubblica
Italiana.
Si
tratta del primo spazio dedicato ai Cavalieri d'Italia nella Regione
Veneto ed è situato nell'area accanto alla palestra Rodari
in via Agnoletti a Favaro.
Per
l'occasione sarà scoperto alla presenza delle autorità
il monumento ai Cavalieri dell'Ordine al merito della Repubblica
Italiana realizzato in onore dell'intitolazione, e collocato al
centro del piazzale.
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Opera
dell'artista Giorgio Bortoli, il monumento raffigura un cavallo "rampante"
riprodotto in tre sagome affiancate l'una all'altra ed è ispirato
al cavallini lignei settecenteschi che ornavano le scuderie di Villa
Pisani a Stra.
Il monumento riproduce un'impressione di dinamismo e velocità,
che si accompagna alla nobiltà di posa dell'animale. L'opera,
alta 2,70 metri per una larghezza di 1,35 metri è realizzata
in acciaio "courtain" su base di cemento e marmo.
Alla
cerimonia saranno presenti il presidente della Municipalità
di Favaro Veneto Gabriele Scaramuzza, il presidente del Consiglio
Comunale di Venezia Renato Boraso, l'assessore ai Lavori Pubblici
della Regione Veneto Renato Chisso.
Parteciperanno
inoltre le rappresentanze dell'Unione Nazionale Cavalieri d'Italia
e il Presidente nazionale della stessa Unione. |
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L'ECO
DI BERGAMO
Venerdì 26 giugno 2009
Cavalieri
d'Italia, raduno veneto.
Si terrà domani a Favaro Veneto, il raduno provinciale degli
insigniti agli ordini della Repubblica, con l'inaugurazione di una
piazza con il monumento, dedicato ai Cavalieri della Repubblica
Italiana: è il primo in assoluto in Italia. Dopo l'intervento
del presidente provinciale di Venezia, Roberto Scarpa, in programma
i discorsi del presidente nazionale Ennio Radici, del vice Marcello
Annoni, e di altre autorità.
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Gli
insigniti di onorificenza cavalleresche della Repubblica, i soci dell'UNCI
(Unione Nazionale Cavalieri d'Italia), con familiari e simpatizzanti,
sono invitati a partecipare. Per ulteriori informazioni e prenotazioni
rivolgersi al vice presidente nazionale e presidente provinciale Unci,
Marcello Annoni (telefonando al numero 035.259306). |
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La
Nuova Venezia
SABATO 27 GIUGNO 2009
FAVARO
Stamattina
l'inaugurazione del nuovo piazzale Cavalieri della Repubblica
FAVARO.
Questa mattina a partire dalle 9.30, sarà inaugurato il piazzale
Cavalieri della Repubblica, situato nell'area accanto alla palestra
Rodari in via Annia. Per l'occasione sarà scoperto il monumento
ai Cavalieri dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana realizzato
in onore dell'intitolazione e collocato al centro del piazzale.
Opera dell'artista Giorgio Bortoli, il monumento raffigura un cavallo
«rampante» riprodotto in tre sagome al fiancate l'una
all'altra.
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Ispirato
ai cavallini lignei del '700 che ornavano le scuderie di Villa Pisani,
il monumento riproduce un'impressione di dinamismo, bellezza e velocità.
L'opera, alta 2,70 metri per una larghezza di 1,35 metri è
realizzata in acciaio «courtain» su base di cemento
e marmo.
Alla
cerimonia parteciperanno il presidente di Muncipalità, Gabriele
Scaramuzza, il presidente del Consiglio comunale, Renato Boraso,
l'assessore regionale Renato Chisso e le rappresentanze dell'Unione
Nazionale Cavalieri d'Italia. (m.a.)
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2008
COME
PITTURA / COSI' SCULTURA, 2008
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COME
PITTURA / COSI' SCULTURA
Sabato
19 aprile 2008
Sala della Ragione del Museo di Asolo
La Mostra sarà aperta dal Martedì al Venerdì
dalle 15 alle 19
Sabato, Domenica e festivi dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle
19. Lunedì Chiuso
Esposizione di Guglielmo Monti e Giorgio Bortoli
Avere
la scultura come dono per Giorgio Bortoli
Veneziano, venezianissimo, fin troppo veneziano. Ma questo dona
una qualità ulteriore e un sigillo d'origine, al lavoro di
forma e materia di Giorgio Bortoli. L'idea di imprimere una volontà
ai più svariati materiali dell'arte, evoca la sua lontana
origine in una famiglia di stampatori, in una Venezia dove la stampa
e il disegno dei caratteri è diventata la forma del messaggio
delle cultura scritta e letta. Accanto a questa arte ormai antica
il fatto che la famiglia Bortoli abbia lavorato nel secolo dell'elettricità
a creare la luce e le ombre discrete di Venezia, mette Giorgio nella
difficile arte di congiungere e sollecitare passato e presente,
che sono immagini così indistricabilmente connesse nelle
pietre e nelle acque di Venezia. La sua è un arte diffusa
che approfondisce le tecniche fusorie per gli arcani simboli di
Venezia che diventano ora e sempre contemporanei. / leoni volanti
(1987) nuotano in un aria liquida, La fenice (1988) riprende la
forma bronzea di un'icona salvata dalla acque e dal fuoco oppure
l'altra Fenice (1997) che rinasce dalla liquidità di quel
fuoco che diventa vetro oppure i triplici ferri della Gondola (2001)
ondeggianti e semilucidi nel vetro acidato. Ancora una Medusa (2004)
urlante con i suoi serpentelli furibondi, ma come salvata e tirata
su da un annegamento, esprime una bellezza brutale come sa essere
Venezia soprattutto nei confronti dei suoi artisti.
Ecco
che al di là di tutto la volontà ferrea di Giorgio
Bortoli, flette e sagoma il ferro in una serie di rappresentazioni
più connesse alla celebrazione delle arti del suono e del
ritmo, come Paganini (19861 e i Paganini (1988) messi scherzosamente
a sviolinare al plurale, così un clarinettista desiderato
e perso per Venezia Woody Allen (2004), nonché varie Ballerine
sospese con il tondo delle braccia (1998) o come camminassero in
punta di piedi sopra l'acqua delle basse lagune (2007). La Personalità
alternante (1990) ripropone con rara efficacia l'effetto comico
e simbolico dl troppi personaggi esposti e travolti inconsapevolmente
dalla loro improponibile comicità. Queste figure di Bortoli
sono assimilate alle prime Bizzarrie (1624) come erano appunto chiamate,
le creazioni snodabili e polimorfe di Giovanni Battista Bracelli,
accanto alla cortesia servizievole della Manuesse (1987J che la
avvicina ai manichini danzanti di Oskar Schlemmer. Aspetti ironici
questi che vanno verso la coscienza beffarda del ready made, come
La Sedia del Sindaco (1989) o verso affermazioni ben più
tragiche della peste del secolo, l' Aids (1992) negli anni del suo
lento declino epidemico. Ma ciò che rileva l'energia dello
spirito che morde la realtà sfuggente e il Leone Alato (1987
e 1997) che brandisce" le spada contro l'insana pigrizia dei
suoi stessi abitanti, che le energie creative di Giorgio Bortoli
proprio non sopportano. Lui stesso va a ripescare dalla città
dell'oblio i mattoni defunti e sommersi del vecchio campanile di
San Marco, salvandoli e risignificandoli uno a uno, dopo la discarica
in mare delle macerie del crollo (1902) e il loro abbandono nel
braccio di mare alle bocche di san Nicolò del Lido. Ma questa
creatività oscillante che frequenta i materiali diversi verso
un orientamento di affermazioni e verità spese sulle proprie
cento varietà, è sorprendente e perfino meraviglioso
che si isoli e come si salvi da una tortuosa e dimenticata storia
e possa diventare un dono molto particolare. Certamente un premio
vero che sigilla in maniera conclusiva un atto artistico fatto e
portato a termine da altri. La scultura di Giorgio viene come a
chiamarsi fuori dalla condizione di abbandono e si rende riconoscibile
nella celebrazione e nel dono, integrando per esempio quella ruota
dei sogni che è la bobina cinematografica. Una piccola ruota
a cinque raggi che diventa in piano e in alzato l'emblema storico
del cinema, l' ultima e settima arte nella contemporaneità.
Questo avviene grazie al regalo delle sue diverse arti così
intrecciate alle varie e colorate materie uscite da un fuoco, ora
posseduto e domato, da lui come artista.
Manlio Brusatin Asolo, Pasqua
2008
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Biografia
Giorgio
Manfren Bortoli è nato a Venezia, dove tuttora vive e lavora.
La una formazione artistica ha origine in famiglia. I Bortoli alla
fine del '500 erano stampatori, poi nel primo Novecento contribuirono
a illuminare Venezia cablandola. Da parte materna, il nonno era
un bravo scalpellino, richiesto in Germania. Il gusto dell'innovazione,
la consapevolezza del progresso sono dati presenti nella sua natura.
Il giovane Bortoli ha modo di conoscere lo scultore Augusto Murer,
durante i soggiorni in montagna, iniziando a scolpire il legno.
Successivamente segue i suggerimenti nello studio del pittore Borsato,
esponendo alla Fondazione Bevilacqua la Masa. Cresce lavorando al
Teatro La Fenice, si dedica a innovative ricerche in campo scultoreo,
frequentando e discutendo a Ca' Foscari con il critico e professore
Giuseppe Mazzariol, che vedeva in Bortoli un Luca Della Robbia "che
sperimentava in continuazione arti e scienze mai viste". Lo
storico d'arte Guido Perocco va spesso a trovarlo nel suo studio
agli Alberoni del Lido e scriverà: "tra il mare e la
laguna, presso il faro, tra gli alberi, distaccato dal Mondo...
il giovane scultore intelligente che segue il filo sottilissimo
della fantasia per andare oltre il limite, avendo onde e nuvole
come materie prime...".
Non frequenta accademie, ma soltanto studi di pittori e bravi artigiani,
come gli artisti di un tempo, che stavano a bottega da un maestro.
L'esperienza in Germania con gli architetti progettisti dell'Olimpiaspark
di Monaco lo porta come ha detto il rettore dell'Istituto Universitario
di Architettura Marino Folin al "superamento delle divisioni
tra le arti", in questo caso la scultura e l'architettura,
nella natura; così nasce la sua archiscultura in acciaio
e vetro di 12 metri che si trova al[' Aeroporto di Venezia. Idea
sostenuta dal filosofo e sindaco Massimo Cacciari che porta Giorgio
Bortoli a collaborare nel Ministero dei Beni Culturali, con l'intellettuale
e artista Guglielmo Monti, Soprintendente ai Beni Architettonici.
Dallo stesso Ministero, gli viene conferito il titolo di Cavaliere
della Repubblica per merito artistico.
Commissioni
di opere:
Commissioni di opere specificatamente concepite per rappresentare
la storia professionale di alcune importanti aziende che hanno voluto
legare il proprio nome ad un'opera esclusiva di Giorgio Bortoli:
Zeta 3 Divani - Mirano, Acqua Minerale S. Benedetto S.p.A. - Scorzè,
Love Cafè - Marghera, Libco - Milano, Fincantieri S.p.A.
- Trieste, Nuova Pansac S.p.A. - Mantova, Giunta Regionale e Consiglio
del Veneto, Teatro La Fenice - Venezia, Banco di S. Marco - Venezia,
AVA e AVAL (albergatori) per mostra internazionale del Cinema, Il
Gazzettino S.p.A., Astoria Vini - Treviso, Metraspeed - Marghera,
Comune di Venezia, Gatorade - Milano, Ciga Starwood - New York,
Mana Malcontenta -Venezia, Credito Cooperativo di Marcon - Premio
Lettera d'Argento by F.lli Aquilani -Viterbo, Banca del Veneziano,
Nuova Gondola d'Oro, Casinò di Venezia S.p.A. Le sue opere
figurano presso numerose collezioni private e musei in Italia ed
all'estero.
Hanno
scritto:
Guido Perocco, Giuseppe Mazzariol, Sandro Menegazzo, Beatrice H.
Guthrie, Silvio Fuso, Gianfranco Pontel, Ersilio Tonini, Ermenegildo
Fusaro, Massimo Cacciari, Bruno Rosada, Marta Marzotto, Vittorio
Sgarbi, Paola Puccinì, Stefano Zecchi, Alberto Francescani,
Marino Folin, Paolo Costa, Claudio Zanuttigh, Franco Perlasca, Guglielmo
Monti, Roberto Turetta, Manlio Brusatin.
www.bortoligiorgio.com
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2008
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Presentazione del libro intitolato:
TUTELA E CONSERVAZIONE
DEL PATRIMONIO CULTURALE - LO STRUMENTO DEL VINCOLO
Dalle Ville Palladiane alla conservazione del paesaggio: regime
giuridico e regime fiscale
a cura di Guglielmo Monti e Cesare Crova
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Casa editrice IL PRATO
Via Lombardia 41/43 - 35020 Saonara (PD)
Finito di stampare nel mese di marzo 2008 presso le Arti Grafiche
Padovane di Saonara (PD)
In copertina un'opera del maestro Bortoli:
Villa Emo, altorilievo in bronzo su acciaio inox. Nella stesura
del volume Giorgio Bortoli ed Anna De Martino hanno seguito il Coordinamento
Tecnico
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2008
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IX
Settimana della Cultura
29
marzo 2008 - Incontri d' Arte
Mostra
Collettiva
- Presso Villa Pisani a Stra
nelle fotografie a sinistra, il pannello con le opere realizzate
dal Maestro Giorgio Bortoli
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2008
Premio
di Poesia "Lettera d'Argento", 2008
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IL
GAZZETTINO
- Giovedì 3 aprile 2008
Lettera
d'argento, il trionfo della poesia
Al
teatro La Fenice successo della Biennale letteraria Tra gli ospiti
anche il figlio di Salvatore Quasimodo
Venezia
Grandi
poesie lette da celebri attori che, per una sera, hanno così
"prestato" la loro voce per esaltarne ancora di più,
il valo- re, sulle note dell'orchestra che, dal vivo, ha accompagnato
le varie "performance".
Questi gli ingredienti che, martedì sera, hanno decretato
il trionfo della poesia al Gran Teatro La Fenice di Venezia. Il
merito è della seconda edizione della "Lettera d'argento"
Biennale della poesia, ideata e voluta dall'imprenditore Sandrino
Aquilani, ex sindaco di Vetralla. La formula della seconda edizione
ha ricalcato quella sperimentata nel 2005 al Lido. In concorso vi
erano trenta poesie, tutte inedite, opere di altrettanti autori.
Al primo posto, secondo il verdetto di una giuria composta da cinque
esperti si è classificata la poesia "A Quito sono quattro
le stagioni" di Franco Buffoni, letta e interpretata da Alessandro
Quasimodo (figlio del poeta Salvatore Quasimodo), al secondo posto
"Lo Spazio e il tempo" di Angelo Sagnelli letta da Edoardo
Siravo mentre il terzo gradino del podio ha avuto un "ex aequo"
con "La valigia nera di Giancarlo Presenda e "L'ombra,
scritta e letta da Marcello Modugno, figlio di Domenico Modugno,
seguito in platea anche dal figlio che porta lo stesso nome del
nonno, Domenico, e proprio martedì compiva 8 anni.
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Nel
cast della manifestazione da ricordare il famoso attore televisivo
Nando Gazzolo, accompagnato al pianoforte da Giorgio Onorato Aquilani,
ma grandi applausi sono stati riservati a tutti gli artisti, tra
i quali, il maestro Mogol (premiato come il poeta che ha scritto
per la musica), Giorgio Albertazzi, Giancarlo Giannini, Enzo Decaro,
che per mantenere la promessa della sua presenza ha fatto un vero
e proprio "tour de force", mentre Arnoldo Foà è
stato presente in video in quanto impegnato a Roma nella recitazione,
nonché il poeta veneziano Gino Pastega.
La serata, presentata dall'attrice Tiziana Bagattella, è
stata una autentica "maratona della poesia", lunga più
di quattro ore. Gli artisti, inoltre, sono stati premiati con un'originale
opera dello scultore Giorgio Bortoli. In prima fila, tra gli ospiti,
la professoressa Paola Mildonian, in rappresentanza dell'Unesco
che ha adottato l'evento in laguna per la Giornata mondiale della
poesia, l'assessore alla cultura del Comune di Venezia Luana Zanella,
e quello provinciale Nicola Funari, il presidente del Casinò
di Venezia, che ha sostenuto la manifestazione, awocato Mauro Pizzigati.
A notte fonda sono seguite poi le varie premiazioni con l'appuntamento
finale dato a tutti per il 2010.
Lorenzo
Mayer
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Giorgio
Bortoli a sin. con Giulio Repetti, in arte Mogol
Nando Gazzolo a sin., Giorgio Bortoli al centro e Giancarlo Giannini
a destra
Giorgio
Albertazzi (a sin.) con Grgio Bortioli
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Biennale
della Poesia Lettera d'Argento
1° aprile 2008 seconda edizione
www.biennaledellapoesia.it
Comunicato
stampa
La data in cui si svolgerà la seconda Biennale della Poesia
Lettera d'Argento è stata fissata per il 1° aprile 2008,
a Venezia, presso il Teatro LA FENICE.
In sintesi, un vero Sanremo della Poesia, che riuscirà a
mettere insieme i nomi più prestigiosi del mondo della poesia,
del teatro, della musica ( Poeti, Attori, Compositori e Direttori
d'Orchestra). Un palcoscenico prestigioso, una grande orchestra,
poesie inedite, strutture musicali a tema composte sulle poesie,
le voci più belle del teatro italiano, direttori d'orchestra
che si alternano, ospiti nazionali e internazionali.
Tra i poeti che hanno già inviato le loro poesie troviamo:
Maria Luisa Spaziani, Alda Merini, Andrea Zanzotto, Ennio Cavalli,
Franco Buffoni, Davide Rondoni, Antonella Anedda, Renato Minore,
Alessandro Fo, Gabriella Sica, Corrado Calabrò, Dante Maffia,
Sergio Zavoli, Elena Clementelli, Alberto Toni, Stefania Lubrani,
Angelo Sagnelli, Gianni Pizzolari, Daniele Pieroni, Giancarlo Pontiggia,
Giuseppe Mannino, Vittorio Squillante, Dania Lupi, Ivan Nossa, Lucia
Monaco e altri ancora.
Tra gli attori troviamo, Nando Gazzolo, Arnoldo Foà, Kim
Rossi Stuart, Marcello Modugno, Marisa Solinas, Enzo Decaro, Tiziana
Bagatella, Piermaria Cecchini, Edoardo Siravo, Vanessa Gravina,
ed altri. Tra i musicisti e direttori d'orchestra Renato Serio,
Detto Mariano, Pino Donaggio, Angelo Inglese, Amedeo Minghi, Vittorio
Iué, Natale Massara, Maurizio Abeni, Roberto Procaccini,
Tino Carollo, Giorgio, Stefano Borzi, Cristian Mele, Federico Cecchini.
Tra gli ospiti, Alessandro Quasimodo, poi un poeta che ha scritto
per la musica: Giulio Rapetti in arte Mogol, e altre due prestigiose
presenze Giorgio Albertazzi, Giancarlo Giannini.
L'Evento ha ottenuto i Patrocini del Comune di Venezia, della Provincia
di Venezia, della Regione Veneto, della SIAE, dell'IMAIE, l'Adesione
del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano con
l'assegnazione di una medaglia d'Argento, infine il Patrocinio della
Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, nell'ambito della Giornata
Mondiale della Poesia. La conferenza stampa di presentazione verrà
tenuta dal Sindaco di Venezia Massimo Cacciari, con la presenza
dell'Assessora Luana Zanella, del Presidente Sandrino Aquilani e
numerosi ospiti del mondo della cultura e dello spettacolo, il 20
marzo alle ore 13 a Ca' Farsetti presso la sede del Comune.
A sostegno dell'evento il progetto "Promuovi Cultura Adotta
una Poesia Lettera d'Argento" La Curcio Editore curerà
la pubblicazione post evento con DVD allegato.
Biglietti/Tickets presso la rete di vendita FIellovenezia www.hellovenezia.com
Sponsor partner CASINO' DI VENEZIA e F.LLI AQUILANI.
Uff. Stampa Lettera A srl
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Biennale
della Poesia Lettera d'Argento
1° aprile 2008 seconda edizione
www.biennaledellapoesia.it
I PREMI
Il Premio ufficiale, in bronzo e dalla lettera d'argento, è
costituito da un piedistallo fatto a testa di leone Marciano, dove
dalla bocca fuoriesce un soffio che sostiene una sfera, che rappresenta
il Mondo tagliato in due parti con incisa la frase " bellezza
che letizia era ne li occhi a tutti li altri santi" tratta
dal Paradiso della Divina Commedia di Dante Alighieri. Sopra di
tutto spicca la "lettera d'argento". La scultura è
del Maestro veneziano Giorgio Bortoli.
PREMIO ALLA MIGLIORE POESIA: sono premiati, il poeta - il musicista
- l'interprete.
PREMIO alla II e III POESIA CLASSIFICATA: sono premiati, il poeta,
il musicista, l'interprete.
PREMIO ALLA CARRIERA. Nel corso della serata verrà attribuito
il Premio alla carriera "Biennale della Poesia Lettera d'Argento"
ad artisti che si sono particolarmente distinti nel campo della
Poesia, della Musica e del Teatro.
Saranno istituiti i seguenti premi speciali:
Premio speciale Lettera d'Argento Comune di Venezia: consegnerà
il Sindaco di Venezia
Premio speciale Lettera d'Argento Casinò di Venezia: consegnerà
il premio il Presidente del Casinò Premio speciale Lettera
d'Argento IMAIE: consegnerà il Presidente dell'IMAIE
Premio speciale Lettera d'Argento SIAE: consegnerà il Presidente
della SIAE
Premio speciale Lettera d'Argento UNESCO: consegnerà il Presidente
della CNI dell'UNESCO Premio speciale Lettera d'Argento CURCIO EDITORE:
consegnerà il Presidente del C.d'A. Premio speciale Lettera
d'Argento F.LLI AQUILANI: consegnerà l'Amm.Delegato
Visita il sito www.biennaledellapoesia. it
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2008
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IL
GAZZETTINO
9 gennaio 2008
CULTURA & SPETTACOLI - ARTE
Bortoli, cromie e plasticismi
VENEZIA-
(T.B.) Nella ex chiesa di "Santa Marta", al Collegio "Romano"
di Roma, è stata inaugurata nei giorni scorsi la terza edizione
della mostra "Cromie e plasticismi", che ospita anche alcune
opere dello scultore veneziano Giorgio Bortoli. Come sempre l'artista
lidense si propone con una caratterizzante interpretazione di misurata
linearità riuscendo a coniugare |
le proprie composizioni con delicata flessuosità e una spigolosa
nella giustezza delle curvilinee a grande effetto materico.
Le opere di Bortoli sono scolpite in bronzo e acciaio inox con l'aggiunta
di materiale ottonato ed appaiono impresse con taglio di misure combinate
quasi a darne una pulsazione di grande intensità e di appariscente
risultanza veristica. |
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2007
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IL
TEMPO
22 novembre 2007
ARTE
CONTEMPORANEA
Dal primo dicembre «Cromie e plasticismi»
Sabato primo dicembre alle ore 17 verrà inaugurata la terza
edizione della mostra di arte contemporanea «Cromie e plasticismi»
negli splendidi spazi espositivi del complesso monumentale della
ex Chiesa di Santa Marta in piazza del Collegio Romano 5.
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L'esposizione,
promossa dalle associazioni culturali «Amici Beni Culturali»
e «Marghera Venezia New York» intende presentare, di volta
in volta, esperienze diverse di artisti provenienti da tutta Italia.
Tra questi Anna Ferrari, Guglielmo Monti, Pia Parodi, Gualtiero Redivo
e gli scultori Giorgio Bortoli e Gennaro Di Giovannantonio. |
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2007
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Ex
Chiesa di Santa Marta al Collegio Romano
Esposizione
"Cromie e Plasticismi" III edizione
Roma 1.12.2007 - 25.12.2007
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2007
VIII
Settimana della Cultura, maggio 2007 |
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Percorso
vita. Tra creato e creatività
Locandina
della mostra
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Percorso
vita. Tra creato e creatività
Giorgio
Bortoli SCULTORE
Giglielmo
Monto DIPINTI
A
cura di Giovanna Barbero
Dal
12 magio al 4 ottobre 2007
ALBANO
VERCELLESE
PARCO LAME DEL SESIA
La
mostra nel parco orario illimitato nel Palazzo Ente Parco tutti
i giorni 15 - 18
CHIUSO
LUNEDI'
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ENTE
PARCO LAME DEL SESIA
GONG
n. 1
Installazione
scultura 2007
Bronzo,
ferro e PVC policromo
Si
prega di percuotere
...
il Gong ...
Percorso
vita. Tra creato e creatività
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2007
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La
Nuova
sabato 14 luglio 2007
Con
una breve cerimonia alla presenza dell'ammiraglio Stefano Vignani,
è stata collocata nello spazio acqueo della Capitaneria di
Porto di Venezia, la nuova opera dello scultore veneziano Giorgio
Bortoli. E' un leone in acciaio con i colori del gonfalone della
Serenissima; lungo due metri e mezzo, pesa circa 5 quintali.
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2007
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Il
Messaggero
Martedì 29 maggio 2007
Complimenti
alo scultore veneziano Giorgio Bortoli che espone a Roma per la
sattimana della cultura al teatro dei Dioscuri al Quirinale "Cromie
e Plasticismi". Congratulazioni per il cavallierato al merito
artistico conferitogli dal Presidente Napolitano. Bortoli presenta
alcune opere tra cui una gigantografia fumettata contenente il Sindaco
Cacciari, il maestro espone anche a Vercelli patrocinato Regione
Piemonte, l'artista mi ricorda Della Robbia, scrive lo storico Mazzariol,
usando tecnica laser, vedere archiscultura per New York.
I colleghi Gabinetto Ministro Rutelli e ICR Roma.
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2007
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a
sin. e sopra, alcune foto dell'esposizione del maestro Bortoli, presso
il teatro dei Dioscuri al Quirinale, ROMA |
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Estratto
del depliant della settimana della cultura, riguardante la Regione
Piemonte e relativo alla presentazione delle esposizioni, presso il
Parco Lame del Sesia, delle opere del Maestro Bortoli e del pittore
Guglielmo Monti. |
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2006
10°
salone Beni Culturali a Venezia - novembre 2006
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Il
Maestro Giorgio Bortoli con l'antico modellino del labirinto di Villa
Pisani di Stra, da lui stesso recentemente restaurato. |
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2006
Leone
d'Oro 2006 dicembre - Venezia Hotel dei Dogi - premiazione a Tony
Renis
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Tony
Renis, a destra di Giorgio Bortoli nelle foto, mentre riceve dallo
scultore una sua opera, in occasione della premiazione del "Leone
d'Oro". |
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2006
Premio:
"Una vita per lo sport" - Villa Nani Mocenigo - 25 settembre
2006
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Premiazione
di Pietro Mennea (al centro) con la scultura del Maestro Bortoli (a
sinistra) intitolata "Ermes". A destra l'Assessore alla
Cultura per la Provincia di Venezia Nicola Funari. |
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2006
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Festival
Internazionale di Musica Leggera del Veneto "Gondola d'Oro"
Premiazione "Gondola d'Oro", edizione 2006
Natascia Stefanenko premia i "Matia Bazar" |
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2006
"L'arte
dell'insieme" - Roma biblioteca angelica, 4-7-aprile 2006
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L'arte
dell'insieme ...
... quattro artisti per regioni ...
- Giorgio Bortili
- Guglielmo Monti
- Elvezio Sfarra
- Pia Parodi
Roma
- Biblioteca angelica 4-7 aprile 2006
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La
rassegna mette in luce le loro qualità, frutto di una lunga
passione e di un impegno coronato già da importanti successi
e riconoscimento. |
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2006
VII
Settimana della Cultura, 2-9 Aprile 2006
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Sabato
2 aprile 2006 - Stra, Villa Nazionale Pisani
Mostra
- installazione di Giorgio Brtoli
"UNO
DEI CAVALLI"
Villa
Nazionale Pisani, dal 2 al 9 aprile
a cura di Giorgio Bortoli, Guglielmo Monti, Rodolfo Marcolin,
Ileana Della Puppa, Giuseppe Rallo, con la collaborazione di Francesco
Candiz, Cesare Crova, Annaluisa De Martino, Fiorenzo Vanzo, Gianni
Zanlorenzi, Luciano Zanibellato e Assistenti Tecnici Museali.
Con
la partecipazione di Eurocrom 4 di Giovanni Zanotto, Via Edison
21/7, Villorba (TV)
Presentazione
sabato 8 aprile alle ore 17,30. a seguire rinfresco offerto da
Celeste Catering e Astoria Vini
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2005
Premio
di Poesia "Lettera d'Argento", 2005
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Lettera
d'Argento dicembre 2005 - Lido di Venezia
L'attore Remo Girone
La presentatrice RAI Tg2 Maria Concetta Mattei
Lo scultore Giorgio Bortoli
L'attore Arnoldo Foà
L'attore Nando Gazzolo
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Lettera
d'Argento dicembre 2005 - Lido di Venezia
L'attore
Remo Girone
Il Sindaco di Vetralli, Dr. Sandrino Aquiloni
La presentatrice RAI Tg2 Maria Concetta Mattei
Lo scultore Giorgio Bortoli
L'attore Arnoldo Foà
L'attore Nando Gazzolo
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Il
premio in bronzo è costituito da un piedistallo fatto a testa
di leone Marciano, dove dalla bocca fuoriesce un soffio che sostiene
il Mondo Tagliato in due parti con la scritta incisa di un brano
del Paradiso di Dante Alighieri e sopra di tutto spicca la lettera
d'argento.
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2004
Festival
Internazionale di Musica Leggera del Veneto "Gondola d'Oro"
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Lido
di Venezia, 2004
Il Sindaco di Vetralla (Viterbo) Sandrino Aquilani
L'attore Arnoldo Foà
La cantautrice Mariella Nava (premiata con la gondola)
La conduttrice televisiva Simona Tagli
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50
ANNI DI STORIA della Gondola d'Oro
di Venezia
Fu il Comune di Venezia con il suo assessorato al Turismo in collaborazione
con l'Azienda di Soggiorno, retta allora da Natalino Scarpa, a sostenere
l'impresario di spettacoli milanese Gianni Ravera nel lanciare la
Mostra internazionale della musica leggera a Venezia e quindi assegnare
i premi Gondola d'Oro e d'Argento ai migliori cantanti e complessi
affermati, emergenti e nuovi. Era il 1954 quattro anni dopo di quel
Festival di Sanremo che dà ancora nobiltà artistica
e successo popolare quanto economico a coloro che vi partecipano.
In quell'anno, oltre al Festival per antonomasia in Italia, nel
proliferare di manifestazioni dedicate alla musica leggera, altre
iniziative ebbero successo, il Festival bar di Vittorio Salvetti
e il cantagiro di Radaelli , abbinato a quello ciclistico d'Italia.
Col passare degli anni fu il nome del premio, nella duplice versione
di Gondola d'Oro e Gondola d'Argento, a prevalere su quella di Mostra
internazionale della musica leggera, rassegna autonoma che andò
ad integrare il cartellone della Biennale di Venezia, che ancor
oggi di questa musica non si occupa proprio.
Ebbe
grande successo, sia per la partecipazione sia per il periodo prescelto,
quello autunnale verso l'inverno (Sanremo fra inverno e primavera,
Cantagiro fra primavera ed estate e Festival bar estate-autunno)
con l'intento di celebrare a Venezia l'annata della musica leggera.
Si svolsero 9 edizioni, continuative dal 1954 al 1963. Il top del
successo del pubblico la Gondola d'Oro lo ebbe nel 1959, quando
la kermesse, che si svolgeva nel molo di San Marco, si spostò
nell'adiacente grande piazza: ben 4 palchi con altrettante orchestre
e 10 mila spettatori seduti nella terza serata, quella finale. Poi
una pausa e ripresa nel 1971. Si ebbero altre 5 edizioni, nel 71,
72, 75, 81 e 82.
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Nei
periodi di assenza la manifestazione si trasferì in altre
sedi, quali Riva del Garda, Campione e Saint Vincent, aggiornando
di volta in volta i1 nome del premio originale (vela d'Oro...).
Negli anni '80 si inserì nella gestione attuale l'Associazione
Internazionale Mario Del Monaco retta da Renzo Stevanato e Armida
Tessier rispettivamente Presidente e vice presidente della stessa
che indusse il Comune (in verità con minima partecipazione)
a riassumere l'iniziativa. Non poté però continuare
con il nome di Gondola d'Oro (il marchio era ancora appannaggio
dei Ravera) per cui ripiego su quello di Leone d'Oro ex Gondola
d'Oro, agganciando formalmente i( concorso di musica leggera alla
Biennale. Da all'ora fino al 1999, alternando la sede fra il molo
di San Marco, la piazzetta e il Teatro Goldoni, il Palazzo del cinema
e il Teatro del Casinò la Perla si è continuato con
il marchio Leone d'Oro a dare continuità allo spettacolo
e finalmente dal 2000 dopo anni di istanze e contestazioni, l'associazione
Mario Del Monaco, unitamente ad altre collaborazioni tra cui la
società Venice In The World è riuscita a riportare
il marchio Gondola d'oro in laguna.
L'anno della svolta e del vero sostegno è il 2003 e questo,
grazie all'entrata in "scena" della Regione Veneto che,
con il Suo Presidente Giancarlo Galan e in particolare, l'Assessorato
alla Cultura e Identità Veneta del prof. Ermanno Serrajotto,
ha creduto al progetto.
A tal fine nel presentare l'albo d'oro di alcuni vincitori delle
edizioni di questi 50anni: Mina, Nilla Pizzi, Gino Latilla, Carla
Boni, Tonina Torielli, Claudio Villa, Julia De Palma, Il Quartetto
Cetra, Jo Sentieri, Patty Pravo, Renato Zero, Caterina Caselli,
Franco Simone, Pupo e tanti altri, siamo convinti che puntare ad
alti livelli non sia impossibile, ci vuole però che, lo si
voglia VERAMENTE.
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Lido
di Venezia, 2004
Lo scultore Giorgio Bortoli (con la camicia gialla)
Il Sindaco di Vetralla (Viterbo) Sandrino Aquilani
La cantautrice Mariella Nava (premiata con la gondola)
La conduttrice televisiva Simona Tagli
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Lido
di Venezia 2004
Giorgio Bortoli consegna al cantautore Amedeo Minghi il nuovo
premio "La Gondola d'Oro" in bronzo avente come piedistallo
un mattone del vecchio Campanile di San Marco crollato nel 1902
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Lido
di Venezia, 2004
L'attore Arnoldo Foà e la nuova: "Gondola d'Oro, realizzata
dall'artista scultore Giorgio Bortoli
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La
Nuova "Gondola d'Oro" in bronzo dorato, realizzata da
Giorgio Bortoli
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Lido
di Venezia, dicembre 2005
Lo scultore Giorgio Bortoli, autore della Nuova "Gondola d'Argento"
L'imprenditrice vinicola "Astoria Vini" Signora Antonella
Polegato
La presentatrice televisiva Jo Squillo
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Gondola
d'Oro dicembre 2005, Lido di Venezia
Il cantante Bobby Solo premiato dallo scultore Giorgio Bortoli
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La
Nuova "Gondola d'Argento" in bronzo argentato, realizzata
da Giorgio Bortoli
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Gondola
d'Oro dicembre 2005, Lido di Venezia
Palazzo del Cinema
Lo
scultore Giorgio Bortoli premia can la nuova "Gondola d'Argento"
il cantautore Simone Cristicchi
Scultura
in bronzo placcato in argento (leone tagliato in 2 sezioni) con
piedistallo ricavato da un mattone del Campanile di San Marco crollato
nel 1902
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1995
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S.D.S.A.
BY PIERO E GIORGIO BORTOLI
presentano al "CARIBE"
Lungomare Marconi - Lido di Venezia
"IL BELLO SI MANIFESTA NELLO SPAZIO
E IMPRIME FORME NELLA MATERIA"
Mercoledì
30-3-95: NUOVI SUONI E MOVIMENTI ARTISTICI
Giovedì 31-8-95: LIGHT FROM THE SEA
Venerdì 1-9-95: BLACK AND WHITE
Sabato 2-9-95: LUMI NELLA SPIAGGIA
Domenica 3-9-95: FUNGHI ATOMICI
Lunedì 4-9-95: ATTENZIONE .... PIRATI
Martedì 5-9-95: LA VITA
Mercoledì 6-9-95: PLASTIC
Giovedì 7-9-95: FANTASMI DELLA NOSTRA MENTE
Venerdì 8-9-95: TRANS TECNO VOODU MUSIC
Sabato 9-9-95: "CAIGADA" TEMPESTA ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA
ORGANIZZAZIONE:
Direzione Artistica: PIERO e GIORGIO BORTOLI - Studio Development
Sculpture Application Amplificazioni e Luci: GABRIELE TAMBURELLO
Direzione Musicale: MAURIZIO BACCI
DJ.: LORENZO RIZZARDINI, SERGIO ZAMBON, GIO' VIO
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S.D.S.A.
BY PIERO E GIORGIO BORTOLI
present
at the "CARIBE"
Lungomare Marconi - Lido of Venice
"BEAUTY SHOWS IN SPACE
AND IMPRESSES FORMS IN MATTER "
Wednesday
30-3-95: NEW SOUNDS IT IS ARTISTIC MOVEMENTS
Thursday 31-8-95: LIGHT FROM THE SEA
Friday 1-9-95: BLACK AND WHITE
Saturday 2-9-95: LIGHTS IN THE BEACH
Domenica 3-9-95: ATOMIC MUSHROOMS
Monday 4-9-95: ATTENTION.... PIRATES
Tuesday 5-9-95: THE LIFE
Wednesday 6-9-95: PLASTIC
Thursday 7-9-95: GHOSTS OF OUR MIND
Friday 8-9-95: TRANS TECNO VOODU MUSIC
Saturday 9-9-95: "CAIGADA" STORM GOOD-BYE Á. THE
NEXT ONE
ORGANIZATION:
Artistic direction: PIERO e GIORGIO BORTOLI - Studio Development
Sculpture Application Amplificazioni e Luci: GABRIELE TAMBURELLO
Musical direction: MAURIZIO BACCI
DJ.: LORENZO RIZZARDINI, SERGIO ZAMBON, GIO' VIO
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